IN EUROPA OGNI ANNO SEI MILIONI DI GIOVANI ABBANDONANO GLI STUDI: I GIOVANI PROVENIENTI DA FAMIGLIE DI IMMIGRATI E I ROM PIU' DEGLI ALTRI

10 Mar 2011

 

IN EUROPA OGNI ANNO SEI MILIONI DI GIOVANI ABBANDONANO GLI STUDI: I GIOVANI PROVENIENTI DA FAMIGLIE DI IMMIGRATI E I ROM PIU’ DEGLI ALTRI

LA STRATEGIA UE PER RIDURRE IL FENOMENO

Migliore accesso all’istruzione sin dalla prima infanzia, sostegno a chi marina la scuola e agli studenti meno bravi e “scuole di seconda opportunità” per ridurre a meno del 10% l’abbandono scolastico nell’UE entro il 2020. Questi i punti salienti del piano dell’Unione Europea (UE) per combattere l’abbandono scolastico.

Ogni anno circa sei milioni di giovani (ossia il 14% della popolazione scolastica) abbandonano gli studi, esponendosi ad un maggiore rischio di disoccupazione, povertà ed emarginazione. Il fenomeno riguarda principalmente i giovani di età compresa tra 18 e 24 anni e che hanno a malapena un titolo di istruzione secondaria inferiore. Particolarmente colpiti dal fenomeno sono i giovani provenienti da famiglie immigrate (26,4% rispetto a 31,1% nel 2009) e i rom. “Le ragioni per cui i giovani abbandonano l’istruzione e la formazione prima del tempo sono fortemente individuali. È tuttavia possibile individuare nei processi interessati alcune caratteristiche ricorrenti. L’abbandono scolastico è strettamente collegato allo svantaggio sociale e ad uno scarso livello di istruzione nell’ambiente di provenienza. I figli di genitori con bassi livelli di istruzione e provenienti da ambienti socialmente svantaggiati hanno più probabilità rispetto agli altri giovani di abbandonare la scuola prima di aver completato l’istruzione secondaria superiore. Alcuni gruppi della società sono particolarmente colpiti dall’abbandono scolastico, soprattutto quelli provenienti da ambienti socioeconomici più poveri e da gruppi vulnerabili, ad esempio giovani che hanno usufruito di servizi di assistenza pubblica e individui con disabilità fisiche e mentali o altri bisogni speciali10. Poiché i giovani provenienti da famiglie immigrate sono spesso concentrati nei gruppi di livello socio-economico inferiore, il tasso medio di abbandono scolastico per questi giovani è il doppio rispetto a quello degli altri giovani (26,4% rispetto a 13,1% nel 2009). La percentuale è ancora più elevata per le popolazioni Rom, che generalmente sono fra i gruppi più esclusi dalla società. Questi gruppi di solito non possono contare sull’appoggio delle loro famiglie, sono oggetto di discriminazione all’interno del sistema scolastico e hanno scarso accesso alle opportunità di apprendimento formale ed informale al di fuori della scuola dell’obbligo”.

Oltre a penalizzare i singoli individui, l’abbandono precoce degli studi ostacola la crescita economica e la competitività. Le economie moderne e tecnologicamente avanzate hanno infatti bisogno di manodopera qualificata, e chi lascia la scuola ha maggiori probabilità di finire con il dipendere dalle prestazioni sociali, gravando in tale modo sulle casse dello Stato.

Il piano dell’UE per combattere l’abbandono scolastico punta a ridurre questo fenomeno a meno del 10% entro il 2020. Esorta i paesi membri a elaborare politiche che coprano l’intero ciclo di studi, rimuovano i fattori alla base dell’abbandono scolastico, risolvano i nuovi problemi alla fonte e diano una seconda opportunità ai giovani che vorrebbero tornare sui banchi di scuola. Il piano si articola su tre assi:

  1. Prevenzione
    Migliorare la parità di accesso all’istruzione nella prima infanzia, con standard di qualità elevati. Occorre introdurre misure per garantire che tutti gli allievi possano partecipare alla lezione (ad esempio il sostegno linguistico ai figli di immigrati).
  2. Intervento
    Ai primi segnali premonitori (assenze ingiustificate, voti insufficienti, ecc.) è necessario attivare misure di tutoraggio e di sostegno didattico personalizzato, rafforzando anche la cooperazione con i genitori.
  3. Compensazione
    I giovani che hanno abbandonato gli studi dovrebbero avere la possibilità di riprenderli in una fase successiva. Le “scuole di seconda opportunità” dovrebbero offrire classi più piccole, con metodi didattici più personalizzati e flessibili rispetto alle scuole tradizionali.

La riduzione del tasso di abbandono scolastico è uno dei cinque obiettivi della strategia Europa 2020 per la crescita e l’occupazione.

La Commissione ha inoltre istituito un gruppo di alto livello sull’alfabetizzazione . Il gruppo, composto da 11 esperti, esaminerà le cause delle scarse capacità di lettura e scrittura e presenterà alcune proposte di intervento nel 2012 per porre rimedio al problema.

PER SAPERNE DI PIU’

La lotta contro l’abbandono scolastico. Un contributo decisivo all’agenda Europa 2020

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