INFANZIA/ROMANIA. E' UN DRAMMA PARTIRE, MA ANCHE TORNARE

12 Mar 2013

 

 di Ciro Spagnulo e Mohcine El Arrag

 

E’ alle battute finali il progetto che L’Albero della Vita coordina a livello europeo, in collaborazione con la Commissione Europea e partner italiani, romeni e spagnoli, dal titolo “Children’s rights in action. Improving children’s rights in migration across Europe. The Romanian case” . In corso dal 2011, ha lo scopo di comprendere i bisogni dei bambini emigrati dalla Romania verso Italia e Spagna e sviluppare metodi di intervento efficaci al fine di ridurre la loro vulnerabilità e proteggere i loro diritti e quelli dei bambini che invece compiono il percorso inverso. I suoi risultati verranno presentati nella sede de Parlamento Europeo il 26 marzo 2013.

Da tempo L’Albero della Vita lavora sul tema del flusso migratorio dai paesi dell’Est, in particolare dalla Romania. Molte famiglie, costrette dalla povertà, partono verso condizioni di lavoro più favorevoli, lasciando a casa i bambini. Questa massiccia emigrazione ha generato nel paese il fenomeno degli “orfani bianchi”. In particolare, su una popolazione di circa 21 milioni di abitanti, dei quali quasi 10 milioni attivi, sono 3 milioni i romeni che si sono trasferiti all’estero, soprattutto in Italia e in Spagna, dove vivono le comunità più numerose: 1 milione in Italia e 800 mila in Spagna. “Più tardi, i figli raggiungono i propri genitori nel nuovo paese. Durante questo processo i bambini rumeni si trovano in una situazione di vulnerabilità maggiore rispetto ai loro coetanei o a quelli del paese di destinazione e spesso sono vittime di discriminazioni. Questo periodo durante il quale il bambino non gode dei propri diritti come cittadino europeo può essere piuttosto lungo. Essere privi d’istruzione e assistenza sanitaria aumenta la vulnerabilità del bambino; è un rischio per lo sviluppo fisico e psico-sociale del bambino e fa che la sua integrazione nel nuovo paese sia più difficoltosa. Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, così come la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, è dovere di ogni paese garantire che tutti i bambini godano dei lorodiritti, a prescindere dal loro status di migranti o quello dei loro genitori. Partendo da questa consapevolezza”, il progetto si propone come uno strumento volto a riempire il gap di conoscenza e lo sviluppo di buone pratiche per la riduzione della discriminazione e della vulnerabilità dei bambini rumeni che migrano verso l’Italia e la Spagna.

Problemi pone anche il processo di ritorno nel paese d’origine, la remigrazione. “Sembra un percorso facile tornare a casa, ma non lo è affatto. I bambini che tornano in Romania, per esempio, devono sottostare a regole rigide e a un test molto per determinare in che classe rientrare. Per legge chi non conosce la letteratura romena o la storia del paese rischia di ritrovarsi con ragazzi due anni più giovani, ma in realtà poi finisce anche quattro anni indietro. E tutto ciò sviluppa un sentimento di vergogna che non aiuta il reintegro del ragazzo”. Lo hanno raccontato i responsabili della Ong Alternative Sociale, partner locale della Fondazione L’Albero della Vita, durante la conferenza che si è svolta a Iasi a dicembre per presentare la parte romena della ricerca internazionale. “Secondo il ministero dell’istruzione, i bambini rientrati tra il 2008 e il 2012 sono stati 21.325, ma le organizzazioni non governative confermano che sono numeri troppo bassi, perché comprendono solo coloro che si sono iscritti di nuovo a scuola, cosa che molti non fanno”. I partner romeni del progetto hanno espresso la necessità di fare pressione sul Parlamento Europeo perché unifichi e armonizzi a livello europeo le regole per il reintegro scolastico dei bambini.

http://www.alberodellavita.org/news/651/romania__il_dramma_dei_bambini_che_tornano_in_patria.html

VIDEO: http://www.alberodellavita.org/news/651/romania__il_dramma_dei_bambini_che_tornano_in_patria.html

 http://www.alberodellavita.org/children-rights-IT/

 http://www.alberodellavita.org/upload/scheda_progetto_ita.pdf

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