INFILTRAZIONI MALAVITOSE E REATI "SENTINELLA" SECONDO LA D.I.A. …E QUELLI CHE DA VICINO VEDE IL SINDACATO

29 Gen 2013 sisma, sisma 2012, voucher,

Modena, 29 gennaio 2013

 

 

E’ ormai accertato il rilievo dei cosiddetti “reati spia o sentinella” collegabili alla criminalità economica organizzata.

L’ultima relazione della DIA-Direzione Investigativa Antimafia, affronta tale aspetto in modo diffuso e sistematico, dando per la prima volta una vera e propria definizione e ne rileva un notevole aumento: danneggiamenti e/o incendi a beni o patrimoni, estorsioni e minacce ai danni di persone e imprese.

L’Emilia Romagna conferma il 3° posto – dopo Lombardia e Piemonte – fra tutte le regioni a nord del Lazio, anche per questa tipologia di reati spia, “contigui” al malaffare organizzato.

Il Procuratore di Modena dottor Zincani, ha richiamato l’attualità del tema in varie occasioni, a partire dal primato modenese del centinaio di incendi intimidatori all’anno di mezzi e siti d’impresa.

Pure le cronache modenesi hanno abbondantemente segnalato, per stare agli ultimi mesi e per finire ai giorni scorsi, danneggiamenti ed incendi dolosi sospetti a mezzi di imprese di autotrasporto – Modena ne porta il record e ne sa qualcosa Cinzia Franchini presidente di Fita Cna – depositi, esercizi pubblici, magazzini di slot e videogiochi. A questo proposito, conferme si trovano nell’ampia operazione della Finanza che stronca il clan Femia, boss delle video-slot in terre emiliane ed autore delle ciniche minacce al nostro giornalista Giovanni Tizian.

E pure qui da noi, nove su dieci delle vittime di incendi o estorsioni, purtroppo si affrettano a dichiarare la classica liberatoria: mai ricevuto minacce!

Quindi, reati “spia di allarme” secondo le recenti definizioni e classifiche della DIA.

Ma si potrebbe aggiungere, a latere, un capitolo integrativo altrettanto sintomatico, partendo dalla ricca esperienza quotidiana del Sindacato.

Il sindacato, e la Cgil in particolare, è il più diffuso e radicato sensore del mondo del lavoro produttivo e dei servizi e, nel tutelare i diritti spesso violati, vediamo le infrazioni di norme e contratti, ma anche le forme organizzative e le coperture per imprese, cantieri, coop spurie, che segnalano pezzi di economia al confine di illegalità più gravi.

Sintetizziamo allora alcuni capitoli della mappa delle illegalità più rischiose che il Sindacato può vedere in crescita nei nostri territori:

– Entrare in un cantiere dove l’appalto è stato vinto con un massimo ribasso oltre il 25-30% e riscontrare come l’impresa fa rivalsa sui costi del lavoro, mezzi, materiali e sicurezza.

Illuminante l’esito disastroso dell’appalto per la gestione dei Cie – con ribasso record del 60% – affidato ad un’impresa travagliata come il Consorzio l’Oasi.

Lavori di costruzione – o ricostruzione post sisma – offerti con “pacchetti” tutto compreso, chiavi in mano a prezzi stracciati.

Servizi di logistica ed autotrasporto per macchinari, materiali inerti, rifiuti e forniture varie, spesso riferibili a cordate e clan che riciclano.

Moderno caporalato con offerte di squadre tuttofare di lavoratori – molto spesso stranieri – a costi fuori contratto ed esentasse.

Agenzie che organizzano business su larga scala nel settore assistenza famigliare o sociale, con supersfruttamento di chi lavora e truffa alle famiglie clienti.

Imprese che eseguono lavori, anche complessi, senza alcun lavoratore dipendente. Solo partite Iva, lavoratori intermittenti, o pagati a “contratto vuoto” tramite voucher.

Subappalti fasulli per servizi e logistica all’interno di grandi imprese, anche modenesi, per centinaia di addetti.

Compravendita e messa in liquidazione di piccole e medie imprese in crisi, da parte di famiglie e società estranee al nostro territorio.

Troppe imprese “apri e chiudi” seguendo alcune derive costanti: società con azienda che va in crisi; cessione di un ramo dell’impresa e costituzione di nuova società; messa in liquidazione della vecchia ditta; si manda così in cavalleria gli ex debiti col fisco, Inps, dipendenti e fornitori.

– Nei predetti passaggi, troppo spesso, ricorrono gli stessi nomi o prestanome e studi professionali di commercialista e notaio.

Questo nostro punto di vista, trova in parte riscontro nel Rapporto 2012 sull’attività ispettiva del Ministero del Lavoro – a pagina 8 e 9 – uscito in questi giorni.

L’Emilia Romagna è prima “per il numero più significativo di lavoratori irregolari: 21.893”. Ed è prima nei rilievi sulle “modalità sempre più frequenti di forme di decentramento produttivo, filiera appalti e subappalti, con 3.950 posizioni irregolari”.

Cosa serve e quali ingredienti base per simili menu di irregolarità diffuse?

Una salda organizzazione e copertura finanziaria.

Esperti  “colletti bianchi”, navigati e compiacenti.

Rapporti e canali internazionali ben strutturati per le coperture dei traffici di persone e merci.

Pressioni, ricatti e minacce immancabilmente verso i lavoratori.

 

 

 

Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore legalità e sicurezza Cgil regionale

image_print

Articoli correlati

20 Mag 2025 casino royale

REFERENDUM 8-9 GIUGNO: SI CHIUDE IL 6 GIUGNO LA CAMPAGNA REFERENDARIA. SERATA DI MUSICA E PAROLE CON CASINO ROYALE MEET CLAP CLAP, NEOPRIMITIVI E SAPONE INTIMO

Una serata di musica e diritti per ricordarci che il voto è la nostra rivolta!Venerdì 6 giugno dalle ore 19 […]

20 Mag 2025 cgil

IL SEGRETARIO GENERALE CGIL MAURIZIO LANDINI A MODENA IL 26 MAGGIO

Tappa modenese lunedì 26 maggio del segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Simbolico il luogo scelto per il comizio: alle […]

20 Mag 2025 cisco

FILLEA CGIL IN FESTA IL 24 MAGGIO AL PARCO DI VILLA OMBROSA A MODENA

Arte, cultura, musica, dibattiti e beer fest. Nella location di Villa Ombrosa a Modena (strada Vaciglio Nord, 6) si svolge […]