31 Mar 2014
Con circolare congiunta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero dell’Interno del 17 marzo 2014, sono stati forniti chiarimenti in merito alle modifiche apportate con la legge del 21 febbraio 2014 (articolo 5, comma 8) per la concessione di alcune facilitazioni a categorie di stranieri il cui ingresso è particolarmente significativo per la promozione del sistema Italia, in coerenza con quanto previsto nel piano “Destinazione Italia”.
In particolare, attraverso la modifica ad alcune disposizioni del Testo Unico sull’immigrazione, si sono apportate modifiche alla disciplina in tema di ingresso per ricerca scientifica (art. 27 ter), dei lavoratori altamente qualificati (art. 27 quater – Carta Blu UE) e per gli studenti stranieri.
Per i ricercatori la nuova legge ha previsto agevolazioni sia per l’ingresso nel territorio italiano che per il ricongiungimento dei propri familiari.
Con riguardo all’ingresso dei lavoratori altamente qualificati, la nuova legge ha modificato l’articolo 27 quater del Testo Unico, svincolando il requisito del possesso del titolo di istruzione superiore da quello“aggiuntivo” del riconoscimento della “qualifica professionale superiore”. La proposta di contratto di lavoro o offerta vincolante dovrà, in ogni caso, riferirsi a figure professionali rientranti nei livelli 1, 2 e 3 della classificazione Istat delle professioni CP2011 (rinvenibili sul sito http://cp2011.istat.it/).
La nuova legge ha previsto, infine, la possibilità di convertire il permesso di soggiorno per studio in permesso di soggiorno per lavoro subordinato, anche per i titolari di master di primo livello così come già previsto per i possessori di master di secondo livello. Tale modifica completa quella già introdotta con il decreto lavoro (legge n. 99/2013), grazie alla quale gli studenti stranieri che conseguono in Italia, non solo un dottorato o un master di II livello, come in passato, ma anche una laurea (triennale o specialistica) possono fruire di un anno di soggiorno ulteriore per cercare un lavoro o, in presenza dei requisiti, convertire il loro permesso in un permesso per lavoro.
La legge ha, infine, previsto l’eliminazione delle quote per studenti stranieri nelle Università, fatto salvo il rispetto delle procedure di accesso per le facoltà a numero chiuso.