14 Mag 2012
Il 6 e 7 maggio i cittadini di molti comuni italiani sono andati al voto e in alcuni ci torneranno per i ballottaggi. Ma non tutti coloro che vivono nei loro territori hanno potuto e potranno votare. Sono i 3.77o mila stranieri non comunitari che risiedono stabilmente nel nostro paese ma non sono rappresentati nelle giunte locali che governano le città nelle quali vivono, studiano, lavorano contribuendo al loro sviluppo economico e sociale: sono infatti ancora prive del diritto di voto amministrativo.
Vi sono città in cui la presenza di cittadini immigrati provenienti da paesi terzi residenti sul territorio costituisce più del 10% della popolazione: tra queste Como (11,1%), Parma (12,1%), Piacenza (14,4%),Verona (10,1%). Si tratta di una parte significativa di cittadini che non possono eleggere propri rappresentanti nei consigli comunali né tanto meno essere eletti. Se la proposta di legge di iniziativa popolare sul diritto di voto depositata in Parlamento dal comitato promotore
della campagna “L’Italia sono anch’io” venisse approvata, questa incrinatura della democrazia verrebbe colmata. La proposta prevede infatti il riconoscimento del diritto di voto a tutti i cittadini stranieri non comunitari regolarmente residenti in Italia da 5 anni.
Per rendere visibile questa situazione, la campagna ha promosso un’iniziativa nei comuni interessati dalla consultazione. Ha distribuito materiale con la frase ‘Io non posso votare’”.
http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=18974
http://www.cgil.it/Archivio/Immigrazione/schedadirittodivoto_confstampa6_7_Maggio_2012.pdf