IPSOS: 61% SÌ ALLO IUS SOLI.. 50% SÌ AL REATO DI CLADESTINITÀ

14 Nov 2013

di Mohcine El Arrag

Il 61% degli italiani pensa che gli immigrati siano una risorsa piuttosto che una minaccia per il nostro Paese e il 64% sarebbe d’accordo ad estendere la cittadinanza italiana ai figli degli stranieri. E’ quanto emerge da una ricerca IPSOS realizzata per il convegno “Il lavoro è cittadinanza”, organizzato a Milano da Comunità & Impresa, con il patrocinio del Ministro per l’Integrazione, il contributo dell’INPS e la collaborazione della Fondazione ISMU e della Camera di Commercio di Milano. Dalla ricerca, che ha per titolo “L’immigrazione straniera: opportunità, risorse, problemi”, emerge anche la netta distinzione che gli italiani fanno tra clandestini e regolari: i clandestini sono considerati non solo un rischio ma un costo, i regolari sono invece considerati una ricchezza per il paese da un lato perché contribuiscono finanziariamente e sostengono l’Inps attraverso i loro contributi e dall’altro perché contrastano il rischio di un paese sempre più vecchio. Poiché i clandestini sono appunto considerati un rischio la maggioranza (50%) vuole il mantenimento del reato di clandestinità.

Secondo la ricerca, a concorrenza sul lavoro per ora non sembra essere drammatica anche se con la crisi comincia a farsi sentire. Più diffusa l’idea che la competizione italiani/immigrati sia consistente nell’accesso al welfare locale, che tenderebbe a privilegiare gli immigrati. L’immagine dei lavoratori immigrati è decisamente positiva: se ne apprezzano disponibilità, serietà, motivazione, onestà e correttezza e come già detto la maggioranza assoluta degli italiani li considera una risorsa irrinunciabile per la nostra economia. Anche il loro contributo culturale è considerato positivo, aprendo nuovi orizzonti.

Gli italiani, infine, anno la percezione di essere abbandonati dall’Europa che tende a scaricare sul nostro paese la soluzione del problema degli sbarchi senza farsene carico come dovrebbe

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