13 Gen 2014
L’ASGI lamenta diversi casi di stranieri cui viene impedita l’iscrizione agli albi professionali per mancanza dei requisiti di cittadinanza o di reciprocità. Per questo motivo ha inviato un esposto alla Commissione europea.
“Diverse disposizioni legislative che regolano l’ordinamento di numerose libere professioni in Italia,” scrive nell’esposto, “perlopiù datate nel tempo, ma anche recenti, prevedono la clausola di cittadinanza italiana o di Paese membro dell’Unione europea ovvero, per i cittadini di Paesi terzi non membri dell’Unione europea, la clausola di reciprocità per l’accesso e l’esercizio delle relative libere professioni”. Pertanto chiede alla Commissione europea di iniziare un’indagine presso le autorità italiane al fine di verificare l’eventuale violazione di norme del diritto dell’Unione europea e l’apertura di un procedimento d’infrazione. Il servizio antidiscriminazioni dell’ASGI ritiene, infatti, che le prassi di esclusione dei cittadini stranieri di Paesi terzi regolarmente soggiornanti in Italia dall’esercizio delle libere professioni, frutto anche di una normativa ambigua e poco coerente, sia in contrasto con le disposizioni in materia di parità di trattamento per l’esercizio di un’attività di lavoro autonomo di cui alle direttive 109/2003 e 38/2004 a favore dei cittadini di Stati terzi rispettivamente lungosoggiornanti e familiari di cittadini UE.