01 Feb 2012
Il 27 gennaio l’ISTAT ha diffuso il report sugli indicatori demografici, che ancora una volta mostra come l’Italia sia in debito con gli immigrati per la crescita dellòa popolazione. Lo riassumiamo.
Nel 2011 le nascite sono stimate pari a 556 mila unità, oltre seimila in meno rispetto al 2010. I morti sono valutati in 592 mila unità, oltre quattromila in più dell’anno precedente. Ne deriva, per il quinto anno consecutivo, una dinamica naturale della popolazione di segno negativo.
Il tasso di natalità scende dal 9,3 per mille nel 2010 al 9,1 per mille nel 2011, mentre il tasso di mortalità rimane stabile al 9,7 per mille dell’anno precedente.
Nel 2011 la stima del numero medio di figli per donna (TFT) è pari a 1,42. Per il terzo anno consecutivo non si riscontrano variazioni di rilievo della fecondità nazionale. L’età media delle madri al parto sale da 31,3 anni nel 2010 a 31,4 anni nel 2011.
Senza sostanziali differenze rispetto all’anno precedente, nel 2011 si stima che l’82% delle nascite siano avvenute da parte di donne italiane, contro il 18% di nascite avvenute da parte di donne straniere. Le nascite da donne straniere, superando in assoluto il valore delle 100 mila unità, sono state concepite per il 78% da coppie con partner entrambi stranieri e per il restante 22% da madri straniere in coppia con partner italiani. Alla luce di tali fattori, la fecondità nazionale continua a essere concretamente sostenuta dal contributo delle donne straniere che, nel 2011, hanno procreato mediamente 2,07 figli, valore questo in lieve calo rispetto ai 2,11 figli per donna riscontrati nel 2010. Il concorso delle donne straniere all’indice di fecondità nazionale (1,42 figli) è valutabile nella misura del 12%. Per le donne di cittadinanza italiana si riscontra una fecondità media di 1,33 figli e un contributo all’indice di fecondità nazionale dell’88%.
Nel 2011 la stima del saldo migratorio è pari a +261 mila unità dall’inizio dell’anno, per un tasso migratorio pari al 4,3 per mille, in calo rispetto al 2010, anno in cui il saldo migratorio risultò pari a +312 mila unità (con un tasso del 5,2 per mille).
La maggioranza dei flussi in ingresso nel Paese (93%) è rappresentata da cittadini stranieri. Le iscrizioni dall’estero di individui di nazionalità estera risultano, infatti, pari a 376 mila (-11,5% rispetto al 2010), mentre i rientri in patria degli italiani sono 30 mila (-11,6%). Per quanto riguarda le cancellazioni, si stimano 33 mila cancellati stranieri (+1%), a fronte di 50 mila cancellati di cittadinanza italiana (+9,3%). Ne deriva, pertanto, che il saldo migratorio con l’estero riguardante i soli cittadini stranieri ammonta a +343 mila (-12,5%), mentre per gli italiani risulta negativo nella misura di 20 mila unità (+71,5%).
Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2012 sono 4 milioni 859 mila e rappresentano l’8% della popolazione residente totale.
Il 61% popolazione straniera risiede nel Nord, il 25% nel Centro, il 14% nel Mezzogiorno. Nel Centro-nord l’incidenza di stranieri sulla popolazione complessiva supera ampiamente il 10%, con un massimo dell’11,9% in Emilia-Romagna; viceversa nel Mezzogiorno tale quota è di poco superiore al 3%, con un minimo del 2,5% in Puglia e Sardegna.
Analogamente a quanto si riscontra ormai da un quinquennio, all’aumento della popolazione straniera corrisponde una riduzione della popolazione di cittadinanza italiana, scesa sotto i 56 milioni di residenti al 1° gennaio 2012. La perdita netta rispetto all’anno precedente è pari a 65 mila residenti. Per i cittadini italiani risultano negative le poste demografiche relative al saldo naturale (-109 mila unità), al saldo migratorio netto con l’estero (-20 mila) e le poste migratorie interne e per altri motivi (-5 mila). Compensano parzialmente tali diminuzioni le acquisizioni della cittadinanza italiana (+70 mila).
I cittadini italiani, pari al 92% dei residenti, hanno un’età media di 44,7 anni. Gli stranieri hanno un’età media di 32,2 anni. Di questi, 4 milioni 124 mila sono nati all’estero (il 6,8% della popolazione totale) e hanno un’età media di 36,6 anni. Infine, si stimano in circa 736 mila unità (1,2% della popolazione totale) i nati in Italia da cittadini stranieri. Si tratta di una popolazione molto giovane, con un’età media di appena 7,6 anni e di cui il 94,3% (694 mila individui) ha meno di 18 anni.
PER SAPERNE DI PIU’:
http://www.istat.it/it/archivio/51645