28 Nov 2014
ISTAT/IN LIEVE CALO I NATI STRANIERI
Secondo il report “Natalità e fecondità della popolazione residente: caratteristiche e tendenze recenti” diffuso dall’Istat in questi giorni, nel 2013 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 514.308 bambini, quasi 20 mila in meno rispetto al 2012. Il dato conferma che è in atto una nuova fase di riduzione della natalità: oltre 62 mila nascite in meno a partire dal 2008. Ancora più marcata la diminuzione delle nascite da entrambi i genitori italiani (-70 mila nell’ultimo quinquennio). Questo avviene in larga misura perché le donne italiane in età feconda sono sempre meno numerose e fanno sempre meno figli. Ma per la prima volta l’Istat registra anche una lieve diminuzione dei nati con almeno un genitore straniero (3.239 in meno rispetto al 2012), che ammontano a poco più di 104 mila nel 2013; in termini relativi un nato su cinque ha almeno un genitore straniero. Questa proporzione sale al 28% nel Nord mentre è solo l‟8% nel Mezzogiorno. A diminuire rispetto al 2012 sono in particolare i nati con entrambi i genitori stranieri (2.189 in meno) che scendono a 77.705 unità.
Sono le regioni del Nord e, in misura minore, quelle del Centro a presentare le proporzioni più elevate di nati stranieri rispetto al totale delle nascite, ovvero le aree del Paese con una tradizione migratoria più forte e una presenza straniera più stabile e radicata. Quasi un nato su quattro nel 2013 è di cittadinanza straniera in Emilia-Romagna, circa il 22% in Veneto e Lombardia, un nato su quattro in Piemonte, Toscana e Umbria. Al contrario, in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno la percentuale di nati stranieri è decisamente più contenuta (il 5,2% al Sud e il 4,5% nelle Isole). La regione del Sud in cui la percentuale di nati di cittadinanza straniera inizia ad assumere una certa rilevanza è l‟Abruzzo (11%).
L‟impatto dei comportamenti procreativi dei cittadini stranieri è ancora più evidente se si considera il complesso dei nati con almeno un genitore straniero, che si ottiene sommando ai nati stranieri le nascite di bambini italiani nell‟ambito di coppie miste formate da madri di cittadinanza straniera e padri italiani o viceversa.
A livello regionale si osserva una geografia analoga a quella delle nascite straniere, ma con intensità decisamente più elevate: in media nel 2013 quasi il 29% dei nati ha almeno un genitore straniero al Nord e il 23,2% al Centro, mentre al Sud e nelle Isole le percentuali sono rispettivamente l’8,2 e il 7,1%. Le regioni del Centro-nord in cui la percentuale di nati da almeno
un genitore straniero è più elevata sono l‟Emilia-Romagna (32%), la Lombardia (29%), la Toscana e l‟Umbria (circa 26%).
La distribuzione delle cittadinanze dei genitori per tipologia di coppia rivela l‟elevata propensione a formare una famiglia con figli tra concittadini (omogamia) per le comunità maghrebine, cinesi e, più in generale, per tutte le comunità asiatiche e africane. All‟opposto le donne ucraine, polacche, moldave, russe e cubane immigrate nel nostro Paese mostrano un‟accentuata propensione ad avere figli con partner italiani più che con connazionali.
Per le donne italiane l‟indicatore si posiziona su 1,29 figli per donna, 2,1 per le donne straniere.
ISTAT/I NOMI PIÙ DIFFUSI
Si chiamano Adam, Rayan, Omar, ma anche Matteo, Alessandro o Davide i bambini stranieri nati da genitori residenti nel nostro Paese. Per le bambine il primato spetta a Sara, seguita da Sofia, Malak e Melissa.
Rispetto alla graduatoria generale, in quella dei nomi dei nati stranieri la variabilità è maggiore: i primi trenta nomi maschili coprono circa il 15% del totale dei nomi utilizzati e i primi 30 femminili il 14%. Sono dati del report “Natalità e fecondità della popolazione residente: caratteristiche e tendenze recenti” diffuso dall’Istat in questi giorni.
Le preferenze dei genitori stranieri si differenziano a seconda della cittadinanza. La tendenza a scegliere per i propri figli un nome diffuso nel paese ospitante piuttosto che uno tradizionale è predominante nella comunità cinese. I bambini cinesi iscritti in anagrafe per nascita si chiamano Matteo, Andrea, Alessio, Marco, ma anche Kevin e Oscar; il nome più frequente scelto per le bambine è Sofia, seguito da Emily, Angela ed Elisa.
Un comportamento opposto si riscontra per i genitori del Marocco, dell‟India, della Tunisia e del Bangladesh, che raramente scelgono per i loro figli nomi non legati alle tradizioni del loro Paese d‟origine.
I genitori rumeni e albanesi, infine, prediligono tanto nomi molto diffusi in Italia quanto nomi più tipici della comunità di appartenenza. Così è frequente che i bambini rumeni si chiamino Matteo o Luca, ma anche David, Gabriel, Andrei o Alexandru e le bambine Sofia, Alessia, Giulia ma anche
Alessia Maria, Maria o Giulia Maria.
I bambini albanesi si chiamano in prevalenza Kevin e Andrea ma sono molto diffusi anche Matteo e Alessio; per le bambine albanesi i nomi più comuni sono Melissa, Noemi, Aurora e Sara.
.Anche l‟analisi per singola cittadinanza conferma la scarsa concentrazione nell’uso dei nomi. Fa eccezione a questa tendenza il caso della comunità marocchina molto legata evidentemente alle tradizioni d‟origine: un bambino su quattro o una bambina su cinque nati nel 2013 hanno uno dei primi sei nomi della graduatoria.