ITALCEMENTI: L'IMPEGNO DEL SINDACATO PER TUTELARE I LAVORATORI

26 Ago 2009 mobilitazione, sciopero,

Modena, 26 agosto 2009

 

 

 

E’ cosa nota che la Direzione del Gruppo Italcementi, un gruppo di dimensioni internazionali, con stabilimenti in Italia ed all’estero e che occupa nel nostro paese circa cinquemila addetti, ha comunicato sul tavolo del coordinamento nazionale ed a livello locale, l’intenzione di andare alla chiusura dello stabilimento di Savignano, all’interno di un quadro più generale di ristrutturazione che prevede altre chiusure e ristrutturazioni di stabilimenti in giro per l’Italia.

Sulla data di cessazione della produzione, che per inciso in questo caso, non è sinonimo esattamente di chiusura dell’impresa e licenziamento dei lavoratori, di Savignano, nelle varie fasi del confronto, sono state avanzate diverse ipotesi, l’ultima comunicataci è appunto la fine di settembre.

Dei vari passaggi del confronto con l’azienda, tenuto dalle organizzazioni sindacali e dalle RSU aziendali, abbiamo tenuto informati puntualmente i lavoratori e le istituzioni locali. Abbiamo sostenuto il confronto con diverse iniziative, compreso lo stato di agitazione che si è protratto per diverse settimane, con il blocco delle prestazioni straordinarie e delle flessibilità, con la proclamazione di pacchetti di ore di sciopero che avevano lo scopo di sollecitare un tavolo di confronto. Ebbene quel tavolo di confronto è stato conquistato, un ulteriore incontro è fissato per il primo settembre, e li andremo ulteriormente a precisare il percorso futuro. Ritengo quindi impreciso affermare che nessuna iniziativa di lotta sia stata effettuata, né ritengo che le cose avvengano solo se finiscono sulle pagine dei giornali.

L’obiettivo che abbiamo è di ottenere il massimo possibile col minimo dispendio di risorse dei lavoratori.

L’obiettivo che perseguiamo è che nessuno deve essere mandato a casa, che i lavoratori siano rioccupati e che comunque tutti siano coperti con ammortizzatori sociali e strumenti concordati che li accompagnino ad un’altra occupazione.

Su tale obiettivo non c’è nessuna spaccatura tra i dipendenti, è ovvio che ognuno ha esigenze e problematiche diverse e la soluzione che vorremmo determinare, con il concorso decisivo dell’impresa e delle istituzioni locali, è una soluzione diversificata secondo le problematiche dei singoli lavoratori.

Certo il confronto è ancora lungo e la compattezza dei lavoratori sarà essenziale affinché l’impegno delle organizzazioni sindacali produca effetti positivi. Nei prossimi giorni si riunirà il coordinamento nazionale che valuterà lo stato del confronto e l’eventualità di proclamare una mobilitazione più generale dei lavoratori del gruppo, in ogni caso a livello locale il confronto proseguirà.

Ovviamente non possiamo prescindere dai dati di fatto determinati dalla situazione che si è prodotta negli anni e che la crisi in atto, che colpisce particolarmente il comparto delle costruzioni, ha sostanzialmente accentuato.

Tra i fatti prodotti negli anni vi è stato anche la decisione del comune di Savignano di destinare l’area in cui è insediato lo stabilimento, ad area per insediamenti abitativi e di servizio, senza definire con accordi stringenti con il gruppo un impegno a reisediarsi in un’altra area di Savignano, individuata per attività di tale natura. Di ciò abbiamo dovuto prendere atto, e prenderne atto non ha significato, né significa essere d’accordo. Ora però è determinate il contributo di tutti i soggetti interessati affinché nessuno sia mandato a casa, non recriminiamo nulla ma ci aspettiamo fattivi contributi a sostegno di questa vertenza. 

 

 

sauro Serri Segretario Generale FILLEA CGIL Modena

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