18 Nov 2009
Italia e Svizzera hanno stretto ieri un accordo di cooperazione sulla vigilanza transfrontaliera del trasporto o invio di droga e armi. L’intesa, firmata al Viminale dal ministro dell’Interno Roberto Maroni e dal consigliere federale Evelyne Widmer-Schlumpf, capo del Dipartimento Federale di Giustizia e Polizia.
Ma non è questo il solo ambito in cui sarà potenziata la cooperazione tra i due Paesi, soprattutto da quando (2008) la Svizzera è nell’area Schengen. Durante il colloquio che ha preceduto la firma del documento, infatti, il ministro italiano e il capo dipartimento svizzero hanno affrontato anche i temi del contrasto all’immigrazione illegale, della lotta alla criminalità organizzata e dell’attività investigativa antiterrorismo.
Per quanto riguarda l’immigrazione è stato deciso di «sviluppare una cooperazione più intensa», ha detto Maroni, «organizzando, per esempio, voli di rimpatrio congiunti per i clandestini che dovessero essere fermati in zone di confine». Il ministro è tornato a sottolineare l’importanza della collaborazione con la Libia che ha portato a una diminuzione del 90% degli sbarchi.