20 Mar 2019 accordo, appalti, ccnl industria alimentare, ccnl multiservizi, flai, italpizza,
Le recenti dichiarazioni di Italpizza sulla piena regolarità degli appalti e dei contratti nazionali di lavoro delle pulizie applicati ai 900 lavoratori in appalto non differiscono da quello che la direzione aziendale dello stabilimento di San Donnino di Modena e le società appaltatrici ripetono da molti anni: “qui è tutto regolare”. Oggi si aggiungono Confindustria e i segretari generali modenesi di Cisl e Uil, per i quali non è un problema non chiedere il rispetto delle norme e delle sfere di applicazione dei contratti nazionali.
Queste prese di posizione fanno carta straccia di quanto previsto dall’art. 4 del Contratto Nazionale dell’Industria Alimentare, che vieta l’appalto delle attività di trasformazione, e dello stesso art. 1 del Contratto Nazionale delle Pulizie, che esclude dalla sua applicazione quelle attività per le quali esiste già un Contratto Nazionale di riferimento, come in questo caso. L’effetto è quello di abbassare le retribuzioni dei lavoratori dai 100 ai 500 euro mensili e di fare concorrenza sleale ad altre realtà industriali nel settore delle pizze surgelate che invece assumono direttamente i lavoratori con il contratto dell’industria alimentare.
Anche gli esiti delle ispezioni effettuate sulle cooperative appaltatrici in Italpizza tra il 2017 e il 2018 (contestazioni per 700.000 euro tra differenze contributive e sanzioni) e le recenti proteste dei lavoratori sull’estrema flessibilità del lavoro, nonché sui cambi di mansione, i trasferimenti e i licenziamenti discriminatori, sembrano non toccare un tavolo di trattativa organizzato solo per lodare il sistema di appalti di Italpizza.
La CGIL e le sue categorie non hanno partecipato al tavolo negoziale organizzato da Italpizza perché non è nella modalità della CGIL accettare incontri in cui si indica preventivamente la volontà di ratificare accordi già sottoscritti. C’è invece sempre la disponibilità a partecipare a tavoli di trattativa aperti ai problemi posti dai lavoratori e ai tavoli istituzionali, come quello della Prefettura. Tuttavia ad oggi Italpizza e le società appaltatrici, come dichiarato, non intendono affrontare i temi proposti dalla CGIL: la libertà d’opinione e la libertà sindacale all’interno del sito, la trasparenza sui contratti di appalto e sui regolamenti, le corrette applicazioni dei contratti di lavoro, le assemblee sindacali dentro il sito. Questi sono gli argomenti che ad oggi rivendicano i lavoratori del sito e non basterà raccontare loro, come al solito, che va tutto bene.
Flai/Cgil Filcams/Cgil Filt/Cgil Modena
Modena, 20/03/2019