12 Mar 2013
Ha compiuto un anno il cosiddetto “accordo di integrazione” voluto da Pdl e Lega Nord. Entrato in vigore il 10 marzo 2012 dopo un lungo iter, è stato venduto “come un nuovo strumento offerto agli immigrati che scelgono di vivere nel nostro Paese per avviare un reale percorso di integrazione attraverso la conoscenza della lingua italiana e dei principi civici fondamentali”, ma in realtà è stato concepito come un ulteriore percorso ad ostacoli per chi arriva in Italia. Ha introdotto infatti il cosiddetto “permesso a punti”. E’ rivolto agli stranieri di età superiore ai sedici anni che entrano in Italia per la prima volta e si stipula presso lo sportello unico per l’immigrazione della prefettura o presso la questura contestualmente alla richiesta di un permesso di soggiorno di durata non inferiore a un anno. Alla data dell’8 ottobre 2012, secondo elaborazioni Ismu su dati Ministero dell’Interno, sono oltre 42 mila gli accordi sottoscritti.