LA CGIL: SI FERMI LA REPRESSIONE IN TUNISIA ED ALGERIA E SI ATTUINO MISURE ECONOMICHE E SOCIALI. IL COMUNICATO ANCHE IN INGLESE. LE INIZIATIVE LOCALI

14 Gen 2011

 

CGIL/SI FERMI LA REPRESSIONE IN TUNISIA ED ALGERIA E SI ATTUINO MISURE ECONOMICHE E SOCIALI

Il comunicato della Cgil

Pur con diverse specificità, la protesta che si è manifestata in Tunisia ed in Algeria esprime il disagio giovanile e sociale contro l’aumento dei prezzi di generi alimentari di prima necessità, la disoccupazione che raggiunge livelli insostenibili e la mancanza di prospettive di miglioramento, nonostante, almeno nel caso algerino, i significativi proventi delle risorse energetiche. La reazione dei Governi è stata l’uso della forza e della repressione, che ha provocato numerosi morti e feriti.

La CGIL esprime la propria ferma condanna per la repressione, il cordoglio per le vittime e la solidarietà ai manifestanti e chiede ai Governi interessati di aprire un confronto che coinvolga i sindacati e le forze che rappresentano la protesta per concordare misure efficaci contro il carovita, la disoccupazione e per avviare una nuova fase democratica dove confronto e partecipazione possano rispondere alla domanda di libertà e di miglioramento delle condizioni di vita e rappresentare un’alternativa a condizioni di sopravvivenza sempre più difficili o ad un’emigrazione senza garanzie e diritti.

Di fronte a Paesi che sono interlocutori importanti per ogni politica di sviluppo e di pace in un’area di essenziale importanza per il futuro dell’Europa e dell’Africa, la CGIL chiede al governo italiano, all’Unione Europea e a tutti i paesi dell’area del Mediterraneo di agire rapidamente ed efficacemente per ottenere la fine della repressione ed un confronto democratico. L’Unione Europea e le Istituzioni internazionali debbono altresì intervenire per contribuire ad una risposta alla crisi economica ed alla speculazione finanziaria sui generi alimentari che possa garantire una risposta positiva alle esigenze di quei popoli.

La CGIL, riconfermando la propria amicizia con i sindacati tunisini ed algerini che operano in condizioni difficili, sostiene le iniziative di solidarietà e di sostegno che la CES e la CSI sono chiamate a intraprendere per favorire una soluzione democratica e giusta ai problemi denunciati dalla protesta popolare in quei paesi.

ENGLISH VERSION/STOP THE REPRESSION IN TUNISIA AND ALGERIA AND IMPLEMENT ECONOMIC AND SOCIAL MEASURES

The protests occurred in Tunisia and Algeria, even with different features, expresse the social unease of the young for the prices increase of basic food staples, for the unemployment reaching unsustainable levels and the lack of prospects for improvement, despite the important gains of energy resources, at least in the case of Algeria. The reaction of Governments was the use of force and repression, which caused many deaths and injuries.

The CGIL expresses its firm condemnation of repression, deep condolences to the families for the victims and solidarity with the protesters and asks the Governments concerned to open dialogue involving trade unions and the forces that represent the protest to agree on effective measures against high prices, unemployment, and to start a new phase where democratic participation and dialogue can answer the question of freedom, life improvement and represent an alternative to the survival conditions become increasingly difficult or migration without guarantees and rights.

Faced with countries that are important partners for every policy of development and peace in an area of vital importance for the future of Europe and Africa, the CGIL asks the Italian Government, the European Union and all countries of the Mediterranean to act quickly and effectively to achieve the end of repression and a democratic dialogue. The European Union and international institutions must also intervene to help a response to the economic crisis and financial speculation on foodstuffs that can guarantee a positive response to the needs of those people.

The CGIL, reconfirming its friendship with Tunisian and Algerian trade unions that are working in difficult conditions, supports initiatives of solidarity that the International Trade Union Confederation, ITUC – CSI, and the European Trade Union Confederation, ETUC, are called to take to promote a democratic and just solution to the problems reported by popular protest in those countries.

FIACCOLATA PROMOSSA DA CGIL, CISL E UIL DI ROMA E LAZIO IN SOLIDARIETÀ CON LA PROTESTA DEI GIOVANI E DEI LAVORATORI TUNISINI

Raccogliendo la sollecitazione della Confederazione Internazionale dei Sindacati (CSI-ITUC), CGIL, CISL e UIL di Roma e Lazio hanno tenuto il 14 gennaio, davanti all’ambasciata della Tunisia, una fiaccolata in solidarietà con la protesta dei giovani e dei lavoratori tunisini, per fermare la repressione.
Secondo fonti sindacali più di cinquanta persone sarebbero rimaste uccise e moltissime ferite nella violenta repressione delle manifestazioni, iniziate dopo che, il 17 dicembre, un giovane venditore di strada si era dato fuoco di fronte al sequestro delle sue poche merci. La protesta esprime il disagio giovanile e sociale contro l’aumento dei prezzi di generi alimentari di prima necessità, la disoccupazione che raggiunge livelli insostenibili e la mancanza di prospettive di miglioramento.

La CGIL ha subito espresso la propria ferma condanna per la repressione, il cordoglio per le vittime e la solidarietà ai manifestanti e al sindacato UGTT e si unisce alla richiesta della CSI perché il governo tunisino cessi immediatamente ogni forma di repressione, apra un dialogo costruttivo con i manifestanti e con i sindacati, attui realmente misure concrete per la creazione di centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro, così come promesso in questi giorni dallo stesso Presidente Ben Alì.

La CGIL chiede al governo italiano, all’Unione Europea e a tutti i paesi dell’area del Mediterraneo di agire rapidamente ed efficacemente per ottenere la fine della repressione ed un confronto democratico.

L’Unione Europea e le Istituzioni internazionali debbono altresì intervenire per contribuire ad una risposta alla crisi economica ed alla speculazione finanziaria sui generi alimentari che possa garantire una risposta positiva alle esigenze di quei popoli.

Anche la CGIL della Campania e di Napoli hanno, a loro volta, hanno tenuto il 15 gennaio un’iniziativa di solidarietà davanti al consolato tunisino di Napoli.

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