23 Mar 2011
LA STRAGRANDE MAGGIORANZA
DEGLI IRREGOLARI E’ ARRIVATA CON IL VISTO,
CONFERMA IL RAPPORTO CENSIS-SOPEMI
di Mohcine El Arrag
Anche il Rapporto Sopemi Italia 2010 su “Immigrazione e presenza straniera in Italia, 2009-2010” conferma la mancanza di fondamento dei continui allarmi degli anni scorsi sull’invasione via mare dei “clandestini” e sottolinea che la politica dei respingimenti ha colpito soprattutto i potenziali richiedenti asilo.
“Senza dubbio ha ragione il Governo italiano quando afferma che a partire dal maggio del 2009, con la politica dei respingimenti, “si è avuta una sensibile riduzione degli immigrati sbarcati sulle coste italiane, in particolare su quelle della Sicilia”. Ma “che questo si sia tradotto in una diminuzione dei cittadini stranieri irregolarmente presenti in Italia è però tutto da dimostrare, soprattutto considerando che la stragrande maggioranza di questi ultimi è costituita da overstayers, ovvero da individui che sono entrati in Italia regolarmente e che, una volta scaduto il regolare titolo di soggiorno, sono rimasti illegalmente nel nostro paese”.
Nella maggior parte dei casi gli overstayers sono titolari di visti per soggiorni di breve durata e per turismo, che, nel 2009, rappresentano il 77,9% dei visti di ingresso rilasciati: 1.401.704.
Le politiche governative, inoltre, “non sembrano aver contribuito ad aumentare il numero dei cittadini stranieri rintracciati in posizione irregolare: nel 2009 questi ultimi sono stati 52.823, con una diminuzione del 25.2% rispetto al 2008 e del 49,5% rispetto al 2004 ; il calo prosegue nei primi sei mesi del 2010, con 23.117 rintracciati”. Inoltre, “solo una parte minoritaria dei rintracciati viene effettivamente rimpatriata: nel 2009 sono stati allontanati, tra respingimenti e ritorni forzati, 18.361 cittadini stranieri (4.298 dei quali sono stati respinti alle frontiere), mentre 34.462 risulta che non abbiano obbedito all’intimazione di espulsione. Nei primi sei mesi del 2010 gli allontanati sono stati 7.683 e i respinti alle frontiere 1.905”.
Attualmente, secondo il rapporto, gli irregolari sarebbero almeno mezzo milione, meno che in passato: una diminuzione “dovuta però soprattutto all’ingresso nella Unione Europea di alcuni paesi che in precedenza rappresentavano un grosso serbatoio di irregolarità e alla crisi economica in atto”.
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