LA SVIZZERA CHIUDE LE FRONTIERE

13 Feb 2014

 

di Ciro Spagnulo

La Svizzera chiude le frontiere. Con una maggioranza di appena il 50,3 per cento dei voti gli elettori svizzeri hanno approvato l’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa” proposta dall’Unione Democratica di Centro e dalla Lega dei Ticinesi. Il referendum di domenica 9 febbraio modfica la Costituzione stabilendo che

1) La Svizzera gestisce autonomamente l‘immigrazione degli stranieri.

2) Il numero di permessi di dimora per stranieri in Svizzera è limitato da tetti massimi annuali e contingenti annuali. I tetti massimi valgono per tutti i permessi rilasciati in virtù del diritto degli stranieri, settore dell‘asilo incluso. Il diritto al soggiorno duraturo, al ricongiungimento familiare e alle prestazioni sociali può essere limitato.

3) I tetti massimi annuali e i contingenti annuali per gli stranieri che esercitano un‘attività lucrativa devono essere stabiliti in funzione degli interessi globali dell‘economia svizzera e nel rispetto del principio di preferenza agli Svizzeri; essi devono comprendere anche i frontalieri. Criteri determinanti per il rilascio del permesso di dimora sono in particolare la domanda di un datore di lavoro, la capacità d‘integrazione e una base esistenziale sufficiente e autonoma. 4) Non possono essere conclusi trattati internazionali che contraddicono i precedenti punti.

Per le conseguenze negative sull’economia del Paese e sulle relazioni con l’Unione Europea, contro la proposta di chiusura delle frontiere si erano schierati governo, parlamento, imprenditori, sindacati e quasi tutti i partiti, ma le argomentazioni della destra populista e xenofoba sono state più forti. Soprattutto in vista delle elezioni europee di maggio, ora la preoccupazione è che il voto elvetico rafforzi la corrente di nazionalismo che, alimentata dalla crisi, attraversa tutta l’Europa.

Poiché l’esito del referendum è vincolante, la Svizzera dovrà rinegoziare i trattati con l’Ue relativi alla libertà di movimento dei lavoratori. Infatti le nuove disposizioni costituzionali sono in contrasto con l’Accordo sulla libera circolazione delle persone in vigore con l’Ue dal 2002. Già in

Il presidente del Parlamento europeo, il socialdemocratico Martin Schulz, ha espresso rammarico per l’esito del referendum: “Il governo svizzero dovrà ora capire che conclusioni trarre e se è possibile rendere la sua decisione compatibile con i suoi impegni internazionali, in particolare con i suoi accordi con l’Ue”, ha detto. Già in queste ore l’Ue sta reagendo con la sospensione di negoziati.

Preoccupazione ha espresso anche il ministro italiano degli Esteri Emma Bonino, che ha dichiarato: “L’impatto… è molto preoccupante sia per quanto riguarda l’Italia, sia per gli altri accordi con la Ue”.

Per la Cgil ha commentato il Segretario nazionale Susanna Camusso, la quale ha affermato che il diritto alla libera circolazione delle persone, così come sancito dall’Accordo di Schengen, va difeso.

SCHEDA. GLI IMMIGRATI IN SVIZZERA

La Svizzera ospita 1.846.500 stranieri, pari al 23,3 % degli 8 milioni di abitanti. Due terzi provengono da Stati dell’Unione europea e dell’Associazione europea di libero scambio (Efta). I gruppi più numerosi sono quelli degli Italiani (circa 290mila) e dei tedeschi (più di 280mila), ciascuno dei quali con una quota del 16%, seguiti dai portoghesi (13%).

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