28 Set 2009
Tra gli studenti europei quelli italiani sono i meno aperti verso chi è diverso da sè. E’ il risultato di una ricerca sulla percezione dell’alterità tra 1.400 studenti delle scuole secondarie di otto province italiane (Parma, Reggio Emilia, Padova, Vicenza, Bari, Lecce, Siena e Firenze) condotta da un gruppo di ricerca costituito da ricercatori delle Università di Bari, Milano-Cattolica, Padova, Siena e Verona. La ricerca, presentata dall’Università di Modena e Reggio Emilia in uno degli appuntamenti conclusivi dell’anno del dialogo interculturale promosso dal Consiglio d’Europa, è stata voluta dalla Fondazione Intercultura e sostenuta dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Secondo la ricerca, solo per l’11% degli intervistati l’integrazione degli stranieri è considerato un obiettivo da raggiungere. Lasciano stupiti, poi, le risposte circa la percezione sulla presenza, considerata più alta di quella che è in realtà: molte risposte la collocano attorno al 30 per cento e c’è chi indica almeno in 20 milioni gli stranieri presenti in Italia. L’87 per cento di loro, inoltre, contro il 77 per cento dei coetanei europei, considera una situazione di svantaggio essere un rom. Seguono gli immigrati di religione musulmana e gli omosessuali.
PER SAPERNE DI PIU’:
http://www.fondazioneintercultura.it/index.php?p=206&/=ita