28 Ott 2011
Modena, 28 ottobre 2011
La Funzione Pubblica/CGIL e la FILCAMS/CGIL di Modena sono costantemente impegnate affinché nel sistema degli appalti pubblici siano affermate regole tutelanti il lavoro e la legalità.
Nelle scorse settimane abbiamo appreso che l’Amministrazione provinciale di Modena ha bandito una gara d’appalto per l’affidamento dei servizi d’informazione, accoglienza e rapporti con l’utenza presso la sede principale della Provincia ed il Centro per l’impiego.
I contenuti di questo appalto sono sconcertanti, ponendosi sul filo della legalità, in un’ottica nella quale il lavoro, i lavoratori, sono in un atto pubblico trattati alla stregua di una fornitura di materiali inerti.
In contraddizione rispetto a quanto stabilito da recenti normative, in cui si afferma che il costo del personale non può essere soggetto a ribasso d’asta, l’Amministrazione Provinciale ha invece previsto un affidamento in cui l’unico criterio è l’offerta più bassa, compreso il costo del personale.
La normativa prevede che i progetti e i bandi di gara devono contenere come costi incomprimibili e non soggetti a ribasso d’asta, quelli relativi agli oneri di sicurezza ed al costo del personale come determinato in sede di progetto di gara sulla base di quanto previsto dalle tabelle del Ministero per i settori lavorativi di riferimento. Da ciò si evincerebbe come nell’indicazione del costo del lavoro così calcolato sia necessario fare riferimento ad una specifica normativa contrattuale di riferimento, quindi ad un contratto nazionale. Questo è l’indirizzo interpretativo avallato da un soggetto indipendente come Itaca, che si occupa di verificare la trasparenza di affidamento nelle gare di appalto pubbliche
Inoltre nella gara d’appalto non è prevista nessuna garanzia occupazionale per gli attuali lavoratori occupati.
Questa situazione genera due condizioni assurde: la prima, la Provincia crea, di fatto, possibili disoccupati nonostante questi lavoratori lavorino in quel servizio da svariati anni; la seconda, decide di non garantire, di fatto, una continuità e qualità del servizio nel centro per l’impiego proprio in un momento particolare per la drammatica situazione occupazionale.
Inoltre sono estremamente ambigui i riferimenti alla contrattazione collettiva da applicare.
Il vincitore della gara potrebbe applicare qualunque contratto nazionale, compresi quelli sottoscritti da datori di lavoro spregiudicati con inesistenti sindacati di comodo.
Se questo è il quadro per il lavoro, ben altro è quanto l’Ente Provincia ha voluto costruire a propria tutela: garanzie fideiussorie, penali, assicurazioni.
Ad oggi siamo nell’attesa di conoscere a quale soggetto saranno affidati i servizi, con quale ribasso, con quale contratto nazionale, con quali lavoratori.
Non possiamo infine che ribadire il nostro sconcerto per i contenuti di un appalto fatto da un Ente che ha costruito e condiviso con tutti gli attori interessati un quadro di regole, nella nostra Provincia, rispetto agli appalti pubblici e privati.
Probabilmente questo quadro di regole riguardava altri e non l’Amministrazione provinciale.
Marco Bonaccini, segretario generale Funzione Pubblica/CGIL Modena
Marzio Govoni, segretario generale Filcams/CGIL Modena