L’APPLICAZIONE DEL PROTOCOLLO D’INTESA IN MATERIA DI APPALTI AVREBBE IMPEDITO IL MASSIMO RIBASSO NELL’APPALTO PER TOGLIERE L’AMIANTO ALL’OTTAVO CAMPALE

04 Apr 2011

Modena, 4 aprile 2011

A Modena è in vigore dal 1999, ed è stato rinnovato nel 2007, un protocollo d’intesa in materia di appalti pubblici che, se applicato nel caso dei lavori all’ottavo campale e all’accademia, non avrebbe consentito il massimo ribasso. Purtroppo solo le stazioni appaltanti di Modena e Provincia lo applicano e quest’ultimo episodio non è il primo di una serie di lavori che adottano ancora il massimo ribasso. Importanti stazioni appaltanti, come ad esempio Anas o appunto come in questo caso il Ministero della Difesa, continuano a poter adottare questa modalità e ciò provoca assegnazione di appalti fuori da ogni logica economica.

Il Protocollo citato, firmato da tutte le associazioni imprenditoriali e sindacali, insieme a molte stazioni appaltanti pubbliche dice:

“Tenuto conto che la logica del massimo ribasso produce, da un lato, effetti destrutturanti nel tessuto economico e produttivo e, dall’altro, danni alla Pubblica Amministrazione in termini di tempi e costi causati da ritardi nella realizzazione delle opere pubbliche e danni alla collettività che non può utilizzare l’opera stessa, le  Stazioni Appaltanti procederanno, con carattere preferenziale ogni qualvolta la natura o la tipologia dell’opera da realizzare lo renda opportuno, all’aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, inserendo elementi tecnico – qualitativi adeguati alla natura e all’oggetto del contratto, ai quali attribuire un punteggio sostanzialmente prevalente rispetto a quello del prezzo al fine di qualificare maggiormente la realizzazione dell’opera stessa.”

Ora essendo le stazioni appaltanti pubbliche non modenesi ancora soggette ad una vecchia legge nazionale che consente questa modalità d’appalto, serve aprire un percorso di vigilanza su questi lavori. In particolar modo dovranno essere monitorate con attenzione le attività per l’eliminazione dell’amianto, in considerazione anche dell’inserimento di questa struttura in un contesto urbano densamente popolato.

Attività particolarmente delicate per le possibili implicazioni per la salute degli addetti e della popolazione circostante che, essendo state assegnate con ribassi vicino al 60 %, ci lasciano perplessi sulla possibilità economica che siano svolte a “regola d’arte”. Quindi, oltre a tutte le cautele e considerazioni sulla vicenda, quello che ci pare importante è che siano attivate tutte le modalità di controllo tese a verificare la puntuale applicazione delle norme in materia di tutela della salute previste.

Sauro Serri

Segretario Generale sindacato edili Fillea/Cgil Modena

image_print

Articoli correlati

17 Lug 2025 arci

ARCI FEST 18-19-20 LUGLIO A MODENA. DOMENICA 20 LUGLIO TAVOLA ROTONDA SU PACE E GIUSTIZIA SOCIALE CON LA PARTECIPAZIONE CGIL

Si svolge il 18-19 e 20 luglio Arci Fest, la Festa provinciale di Arci Modena, organizzata presso lo spazio dell’ex […]

17 Lug 2025 comune

COMUNE DI MEDOLLA, APERTO LO STATO DI AGITAZIONE DEI DIPENDENTI PER RIVENDICARE IL SALARIO ACCESSORIO

Il sindacato Fp Cgil di Modena, unitamente alle Rsu e ai lavoratori del Comune di Medolla, annuncia lo stato di […]

16 Lug 2025 caaf cgil modena

UFFICI CAAF CGIL APERTI IN ESTATE. PER LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI C’E’ TEMPO SINO AL 30 SETTEMBRE

Il Caaf Cgil Modena ricorda che gli uffici sono aperti nei mesi estivi.Chi non ha ancora presentato la dichiarazione dei […]