15 Feb 2013 sciopero,
Modena, 15 febbraio 2013
I lavoratori del Centro Identificazione ed Espulsione (CIE) di Modena sono nuovamente in sciopero per rivendicare gli stipendi che mancano, oramai, dallo scorso novembre. Le mensilità arretrate sono diventate quattro. Infatti a novembre, dicembre e alla tredicesima 2012, si aggiunge adesso la mensilità di gennaio 2013.
Per questo motivo la Funzione Pubblica Cgil, insieme ai lavoratori, proclama un pacchetto di quattro giorni di sciopero, i primi due giovedì 28 febbraio e venerdì 1° marzo e successivamente il 13 e 14 marzo 2013.
La condizione dei lavoratori è sempre più insostenibile. Si è già verificato un caso di dimissioni per giusta causa. Alcuni lavoratori esprimono apertamente disagi economici profondi, arrivando a chiedere dei prestiti alle banche, sui quali dovranno pagare gli interessi.
“Oramai la questione sta assumendo connotazioni sociali allarmanti – sostiene Fabio De Santis della FP/Cgil – Chi si dimette per giusta causa preferisce perdere il lavoro, piuttosto che lavorare senza essere pagato. Il problema è che di questi tempi non sarà semplice trovare un altro impiego. La cosa paradossale è che se questo fenomeno prende piede, lo Stato dovrà versare soldi per pagare l’Aspi, ma non sblocca i soldi per compensare la gestione del CIE, in modo da poter risolvere la vertenza”.
Infatti, uno dei problemi all’origine della vertenza, è che la Corte dei Conti non ha ancora sbloccato le risorse per il CIE.
Il 25 gennaio scorso, in occasione dell’incontro tra Prefettura e una delegazione composta da sindacalisti della FP/Cgil e lavoratori, il Prefetto di Modena aveva garantito, riprendendo gli impegni dichiarati dal Ministro Cancellieri, che lo sblocco dei pagamenti sarebbe avvenuto entro pochi giorni. Anche questa ipotesi non si è verificata.
Intanto il Consorzio L’Oasi non adempie neanche alla consegna del cedolino cartaceo ai dipendenti, mentre contemporaneamente assume altri lavoratori con contratti a progetto, impiegandoli nelle stese funzioni dei lavoratori subordinati. Gestisce i turni in modo arbitrario, garantendoli al massimo per una settimana, impedendo ai lavoratori di organizzare correttamente la gestione del tempo di lavoro e del tempo di vita.
“Non tutti i problemi hanno origine dal mancato sblocco dei pagamenti da parte dello Stato – dicono sempre dal Sindacato – Non crediamo che questo aspetto incida sulla possibilità di stampare o meno delle buste paga e di organizzare correttamente gli orari di lavoro. Inoltre il Consorzio L’Oasi sta utilizzando delle forme contrattuali forzando le condizioni determinate dalla legge. Tutti i motivi della vertenza ci hanno spinto a chiedere, con un atto formale, il recesso dell’appalto alla Prefettura. Ora attendiamo la risposta del Prefetto”.
Insomma, sembra proprio che la gestione del CIE di Modena diventi sempre più complicata a causa di una commistione di responsabilità.
La FP/Cgil e i lavoratori non ritireranno la lotta fino a quando non arriverà una soluzione definitiva ai problemi. Inoltre ricorreranno agli strumenti legali per la tutela dei diritti.