22 Feb 2011
Carpi, 22 febbraio 2011
Nel maggio 2010 la Confcommercio di Carpi replicava alla Filcams/Cgil che le accuse di una forte presenza di lavoro nero ed irregolare nei pubblici esercizi carpigiani, erano infami e gravi.
Tale affermazione purtroppo trovò una sostanziale condivisione anche da parte dell’Amministrazione comunale. La Filcams/Cgil aveva all’epoca denunciato una situazione del settore davvero grave, confermata nei mesi successivi da diverse ispezioni degli enti competenti.
I nostri interventi furono definiti all’epoca uno sfogo fuori luogo in un momento economico drammatico.
Ricordiamo che allora vi era in discussione una Delibera comunale che stabiliva i criteri in materia di concessione di nuove licenze per bar e ristoranti. La Filcams/Cgil aveva richiesto di introdurre norme più stringenti in relazione a lavoro nero ed irregolare.
La risposta di tutte le Associazioni di categoria e dell’Assessore al Commercio Morelli è sempre stata di esclusiva delega agli Enti ispettivi competenti. Più importanti del contrasto al lavoro nero erano i menù multilingue, l’iniziativa di animazione annuale e le norme sui dehors.
Sempre nello stesso periodo il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Alberto Giordano, denunciava una situazione molto grave circa la mancata emissione di scontrini fiscali (59% nel primo quadrimestre del 2010) e il raddoppio del dato dei lavoratori non in regola sul territorio provinciale.
Il blitz di venerdì 18 febbraio a Carpi mette nuovamente in luce ciò che il Sindacato sostiene da tempo. Il lavoro nero e irregolare nei pubblici esercizi esiste e prospera a Carpi, in una diffusa indifferenza.
Ancora più grave è che, in quest’ultima ispezione, il locale “pizzicato” con il lavoratore in nero sia di proprietà del Comune, concesso in gestione al “Cookies”.
Un bando per la concessione a privati di un ambiente pubblico dovrebbe contenere sanzioni durissime per chi impiega manodopera irregolare, fino alla revoca della concessione.
Per la Filcams Cgil non è più ammissibile nascondersi dietro alla crisi economica per giustificare, nei fatti, comportamenti illegali.
Il lavoro nero danneggia i lavoratori e gli imprenditori onesti: il contrasto a questo diffuso fenomeno deve diventare priorità assoluta nella cultura d’impresa del territorio carpigiano e vedere un forte protagonismo della nostra Amministrazione.
Per questo attendiamo visibili azioni da parte di tutti, e non vuote parole di circostanza.
Filcams/Cgil Carpi