22 Ago 2013
Quella modenese, risalta nella top-ten delle province “più fedeli” ai doveri della regolarità e legalità fiscale. Lo dichiara la ricerca del Centro studi de “Il sole 24 ORE”. Non basta, però, per trarre un sospiro di sollievo rassicurati dall’ottimo posto in classifica pensando di avere così alle spalle l’immenso problema della forte e multiforme evasione fiscale ancora ben presente nei nostri territori. Non si dimentichi che restiamo primissimi in Europa col record del fisco truffato.
Né può essere poi dimenticata l’ampiezza dell’evasione ed elusione contributiva – parente stretta della prima – prodotta dal lavoro nero, totale o parziale, e dalle crescenti ed irregolari trasformazioni dei rapporti di lavoro in improprie partite Iva o fasulle imprese individuali per sottrarre diritti, salario e pensione a chi lavora, oltre che risorse al fisco ed alla previdenza di tutti. Oltre che innescare fenomeni negativi e crescenti di scorretta ed illegittima concorrenza fra le imprese.
Su questo versante dell’evasione connessa al mondo del lavoro, basterebbe richiamare i dati molto negativi – purtroppo spesso sottovalutati – risultanti dall’attività della Direzione Territoriale del Lavoro, dell’Inps ed Inail modenesi. L’ultimo consuntivo conferma che nella nostra provincia sono cresciute del 21% le aziende con irregolarità riscontrate e di ben il 63% il numero dei lavoratori irregolari, con un recupero di oltre 5,6 milioni per mancati contributi previdenziali ed assistenziali!
La buona tenuta della legalità fiscale nei territori emiliani e modenesi non è però figlia del caso o di banale “tradizione”. E’ il risultato di una cultura dell’equità e del lavoro ancora ben presenti nelle istituzioni locali, nelle forze sociali e sindacali e tutto sommato nelle organizzazioni economiche e dell’impresa, oltre che per la costante e qualificata azione degli Enti dello Stato preposti, in particolare delle Fiamme Gialle. Ad ognuno la propria parte di impegni e responsabilità per una battaglia ancora troppo grave.
Come Cgil, nella quasi totalità degli Accordi Sindacali discussi e sottoscritti nel 2012 e nell’anno in corso con gli Enti locali modenesi sui bilanci,sui servizi e sulle politiche delle entrate, abbiamo posto il tema prioritario della lotta all’evasione quale tratto distintivo dell’equità e sviluppo sociale. Abbiamo sostenuto con forza l’adesione dei Comuni al Patto antievasione con l’Agenzia delle Entrate. Abbiamo fortemente criticato i pochi Comuni ancora non aderenti al Patto e spinto per il superamento delle residue “farraginosità” nella collaborazione e reale coordinamento operativo fra tutti gli Enti che hanno competenze in merito. Abbiamo proposto la necessità di rafforzare gli uffici dedicati all’attività antievasione e la possibilità di dedicare le risorse così recuperate alla qualificazione dei servizi sociali ed al contenimento della fiscalità locale per le famiglie più bisognose.
Valorizzando così i recentissimi dati di questi ultimi giorni:
- dal 1° di agosto il Ministero dell’Interno ha disposto l’erogazione del 98% del contributo medio,spettante ai Comuni che hanno effettuato “segnalazioni antievasione” nel 2012;
- i Comuni emiliani così “premiati” per l’attività di contrasto ,sono ben 108 per un importo di 5.773.753 euro,con un incremento del 62%;
- sono così riconosciuti a 25 Comuni modenesi “ristorni” per 589.277 euro,quale risultato delle segnalazioni 2012 . Questo positivo bilancio modenese è peraltro parziale, perché in attesa dell’esito promettente delle oltre 600 segnalazioni elaborate dal Comune di Modena,per una maggiore imposta accertata di 477.000 €.
Valutazioni perciò positive insieme a precisi impegni di lavoro. Senza distogliere l’attenzione dalla nostra realtà che, insieme alle buone classifiche nazionali, non può sottovalutare i preoccupanti dati locali emersi nei primi 5 mesi di attività ispettiva della G.d.F. modenese: 21 evasori totali per 123 milioni, molte migliaia di prodotti contraffatti sequestrati, centinaia di posizioni lavorative “sommerse”, evasione “internazionale” per 38,6 milioni, sequestro di beni ad imputati per reati di frode fiscale per 7 milioni, denuncia di 32 “finti poveri”, 53 segnalazioni per operazioni sospette di riciclaggio di denaro sporco. Filoni “tradizionali”, purtroppo aggravati da nuove forme di illegalità fiscale sconfinate in evidente criminalità economica.
Franco Zavatti
CGIL Modena
Coordinatore legalità e sicurezza CGIL Emilia Romagna