LEGGE SULLA CITTADINANZA: SE CAMBIASSE 80 MILA NUOVI CITTADINI

14 Mag 2013

 

di Laila Nini

Il nuovo ministro per l’integrazione Cecile Kyenge, vuole continuare ad impegnarsi nel cambiamento dell’attuale legge sulla cittadinanza, del 5 febbraio del 1992, la quale pone le sue fondamenta sullo ius sanguinis e che venga data più importanza e regolazione allo ius soli.

In altri paesi europei lo ius soli viene applicato secondo forme diverse, la differenza più comunemente riscontrata tra i paesi membri, riguarda soprattutto le condizioni, inerenti gli anni di residenza dei genitori, il percorso scolastico dei bambini e il loro inserimento all’interno del paese ospitante.

La Fondazione Leone Moressa ha svolto uno studio sulla cittadinanza, precisamente sullo ius soli, ipotizzando che lo ius soli venisse introdotto come principio che regoli la materia; l’analisi viene fatta solo sui nati del 2011 ( l’obiettivo è stato quello di calcolare i numeri quanti nuovi italiani ci sarebbero stati se passasse la proposta di legge dello ius soli e se venisse applicata all’anno 2011, anno di riferimento dell’analisi).

Dai dati (oggetto di studio) della Fondazione Moressa, si registrano 80000 bambini nati in Italia, nel 2011 da genitori stranieri, circa il 14,5% dei nuovi cittadini italiani. La quota di bambini nati in Italia è aumentata soprattutto dal 2002, come anche l’incidenza dei nati stranieri sui nati italiani, la quale è passata dal 6,20% nel 2002 al 14,50% nel 2011 (anno di riferimento di questa analisi).

I bambini nati in Italia e quelli non nati, sono in continuo aumento nel nostro paese, incidono circa del 10% sul totale dei minori.

Se si considerano le seconde generazioni, i bambini e ragazzi nati in Italia si evidenza che costituiscono circa 730000 unità, rappresentando il 70% della popolazione minore straniera.

Circa oltre la metà dei nuovi nati vive al Nord, il 38,2% si concentra nel Nord Ovest e il 29,2% nel Nord Est.

In termini assoluti, la Lombardia è la regione con maggiore numero di nati, in cui l’applicazione dello ius soli avrebbe più impatto, a seguire il Veneto (12,7%) e l’Emilia Romagna (12,3%).

Per quanto riguarda l’incidenza dei nati stranieri a livello regionale, troviamo sempre la Lombardia con il 22,1%, seguita dall’Emilia Romagna con il 23,7% e dal Veneto con il 21,7%.

Valori importanti si registrano anche in Piemonte, con il 19,5%, Umbria, con il 19,8%, Toscana, con il 18,6%, Marche, con il 18,8%.

In termini provinciali, oltre il 40% dei nuovi italiani nasce nelle prime dieci province italiane, in testa alla classifica troviamo Milano con l’8% e Bologna che chiude invece con il 2,4%.

Se viene considerata l’incidenza, le province con maggiori nati da genitori stranieri, si concentrano in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Dallo studio, si evidenza che non sono le grandi metropoli ad ospitare i nuovi nati, ma realtà ben ridimensionate, quali: Mantova e Brescia per la regione Lombardia (incidenza pari al 29,9% 29,8%), Treviso e Vicenza per la regione Veneto (incidenza del 23,7% e 23,2%) e a seguire Modena e Reggio Emilia per la regione Emilia Romagna (incidenza del 28,2% e 25,5%).

http://www.fondazioneleonemoressa.org/newsite/2013/05/i-nuovi-nati-e-la-legge-sulla-cittadinanza/

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