20 Mag 2013
Modena, 20 maggio 2013
I rappresentanti della Fiom insieme a una delegazione di lavoratori della Modenflex di San Damaso (Gruppo Interpump Idraulics) hanno incontrato venerdì scorso il sindaco di Modena Giorgio Pighi per manifestare tutta la loro preoccupazione per la decisione della proprietà di chiudere a breve lo stabilimento modenese. Un’azienda metalmeccanica sana, hanno ripetuto i lavoratori al sindaco, con fatturato e redditività crescenti dal 2008 a oggi!
Il sindaco Pighi ha condiviso la preoccupazione di lavoratori e sindacati e ha espresso la sua volontà di impegnarsi per tentare di trovare una soluzione che garantisca continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento di San Damaso.
Anche il sindaco Pighi condivide la critica per la scelta di chiudere un’azienda che fa utili e per il rischio di disperdere le professionalità oggi presenti.
I lavoratori hanno apprezzato il coinvolgimento dell’Amministrazione comunale e si augurano che anche l’interessamento istituzionale possa portare ad una soluzione condivisa della vertenza e alla tutela dei loro posti di lavoro.
San Damaso, 10 maggio 2013
MODENFLEX SAN DAMASO: L’AZIENDA È SANA, FA UTILI. FIOM/CGIL: INACCETTABILE CHIUDERLA!!
“Per la Fiom/Cgil di Modena è inaccettabile che si chiuda un’azienda che fa utili come la Modenflex di San Damaso!”. Queste le parole di Fernando Siena funzionario sindacale, che oggi interviene nuovamente, dopo la lettera aperta dei dipendenti cinque giorni fa a uno dei proprietari del Gruppo Interpump Idraulics, il dottor Montipò.
L’azienda infatti mantiene la ferma la decisione di accorpare la Modenflex con lo stabilimento di Hs Penta Srl di Faenza e si rifiuta di fornire al sindacato e ai lavoratori dati ufficiali sulla produttività e redditività dello stabilimento modenese.
La Fiom/Cgil invece ha fatto riclassificare i bilanci dell’azienda degli ultimi 4 anni e ne esce la conferma di un’azienda in ottimo stato di salute!
Sull’ultimo bilancio depositato nell’anno 2011 si rileva l’aumento costante del fatturato che è passato da 5 milioni e 300 mila di euro del 2009, a 6 milioni e 243 mila del 2011.
Il margine operativo lordo è nel 2011 al 17,7%, un dato più che positivo. Il reddito operativo al 15,2% e ciò significa che l’azienda produce reddito!
Inoltre, gli utili realizzati sono intorno al 9,5% del fatturato.
Si rileva una diminuzione dei costi del lavoro che dal 2009 al 2011 passa dal 23,3% al 20,5%.
Tutti gli indicatori di produttività per addetto sono costantemente in crescita nell’arco dei 4 anni.
Dai dati di bilancio si rileva poi il basso livello degli investimenti che dal 2009 al 2011 pesano per soli 24.000 euro!
“C’è da rilevare – aggiunge Fernando Siena – che dal momento dell’acquisto nel 2008 ad oggi, la società Interpump si è ampiamente ripagata i costi di acquisto circa 3 milioni di euro e anche nel 2012 ha conseguito un utile superore al 10% del fatturato”.
Nella stessa nota integrativa al bilancio 2011, gli amministratori della Modenflex scrivono: “la forte attenzione al contenimento dei costi, degli investimenti e del capitale circolante…ha consentito di ottenere un risultato della gestione caratteristica pari al 15% e di incidenza sul fatturato ed un utile netto pari a circa il 10%. Sono risultati particolarmente lusinghieri che, in una situazione di forte instabilità ed incertezza in cui ci troviamo, non possono che sottolineare la bontà delle misure che sono state attuate”.
“Le parole degli amministratori – commenta il funzionario Fiom – confermano l’ottima salute dell’azienda, mentre, per loro stessa ammissione, la mancanza di investimenti rivela l’intenzione in atto da anni di spolpare l’impresa, prenderne il marchio e il portafoglio ordini e spostare la produzione fuori dal territorio”. Ma per i lavoratori della Modenflex il trasferimento a oltre 100 chilometri dall’attuale sede non può essere una prospettiva sostenibile! Una scelta miope che potrebbe disperde elevate professionalità acquisite in decenni di attività nello stabilimento di San Damaso che potrebbe danneggiare le prospettive di sviluppo del progetto industriale.
Senza dire che la Hs Penta di Faenza, con cui si vorrebbe fondere la Modenflex, negli ultimi registra perdite per diversi milioni di euro!
Fiom/Cgil, Rsu e lavoratori chiedono perciò all’impresa un nuovo piano industriale che garantisca la continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento, senza escludere, se necessario, il ricorso a specifici ammortizzatori sociali.
LETTERA APERTA LAVORATORI MODENFLEX AL PROPRIETARIO PER TROVARE SOLUZIONI CONDIVISE E SCONGIURARE LA CHIUSURA
San Damaso, 6 maggio 2013
Dottor Fulvio Montipò,
nel 2008 Lei ha comprato la Oleodinamica Modenflex Spa, consapevole di aver comprato un’eccellenza nel settore Oleodinamico, un piccolo gioiello, un’azienda che da cinquant’anni era nel settore; questo grazie anche alla nostra professionalità da lei riconosciuta.
Parlando con noi ci aveva assicurato che l’azienda avrebbe avuto una continuità lavorativa nella provincia di Modena. Fino ad oggi l’azienda ha attraversato la crisi senza fare un solo giorno di cassa integrazione e facendo ore di straordinario.
Negli anni, noi dipendenti, abbiamo visto l’azienda lasciata senza investimenti che avrebbero potuto garantire la continuità dell’eccellenza dell’impresa e la competitività sul mercato.
Perché oggi Lei vuole chiudere la nostra Azienda rischiando di perdere quelle professionalità che hanno fatto un’eccellenza della Modenflex?
Al tavolo delle trattative ci è stato detto che il problema è sui costi di produzione.
Nel corso di questi anni, però, non mai stata portata alla nostra attenzione nessun problema di produttività dell’impresa. Di colpo, il 2 aprile scorso, senza nessun preavviso la comunicazione della fusione con HS Penta Srl di Faenza, della chiusura dello stabilimento modenese e del trasferimento dei lavoratori nello stabilimento di Faenza a più di cento chilometri di distanza.
Cosa le ha fatto cambiare idea?
Siamo disponibili a fare proposte che possono migliorare la produttività ma ci serve un interlocutore che sia disposto ad ascoltarci.
Ora noi le proponiamo di mantenere la produzione a Modena, istituendo un contratto di solidarietà per dare continuità all’azienda.
Come richiesto al tavolo delle trattative, le chiediamo di essere presente a Modena nel prossimo incontro che si terrà Martedì 14/5/2013, per ricercare insieme delle soluzioni condivise.
I lavoratori della Modenflex