LIBERTA' RELIGIOSA

12 Dic 2012

 

Ad oggi non esistono dati ufficiali sull’appartenenza religiosa degli immigrati, ma, scrive il Censis nel suo 46° Rapporto sulla situazione sociale del Paese, da un’indagine risulta che il 52,5% degli stranieri residenti nel nostro Paese è cristiano (cattolici, ortodossi e altri) e il 25,8% musulmano, gli induisti sono il 5,1% e i buddisti il 4,3%, l’8,8% non professa nessuna religione. Mentre sono innegabili i passi in avanti compiuti nel nostro Paese lungo il percorso di tolleranza e integrazione, nella sfera spirituale sembra prevalere una posizione di indifferenza, che nel caso della religione islamica si trasforma in insofferenza. Il 59,3% degli italiani non considera le pratiche di culto degli stranieri come una minaccia al nostro modo di vivere, il 51,1% si mostra disinteressato all’apertura di una sinagoga, di una chiesa ortodossa o di un tempio buddista nei pressi della propria abitazione (il 22% è favorevole e il 26,9% contrario). Diversa è l’opinione riguardo all’eventualità di avere vicino alla propria casa una moschea: in questo caso i contrari salgono al 41,1%, gli indifferenti sono il 41,8% e i favorevoli il 17,1%.

http://www.censis.it/33?resource_235=118876&relational_resource_435=118876&relational_resource_424=118876&relational_resource_236=118876&relational_resource_237=118876&relational_resource_518=118876&relational_resource_422=118876&relational_resource_423=118876

http://www.censis.it/10?relational_resource_51=118940&resource_50=118940&relational_resource_52=118940&relational_resource_385=118940&relational_resource_381=118940&relational_resource_382=118940&relational_resource_383=118940&relational_resource_384=118940&relational_resource_403=118940

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