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Modena, 19 aprile 2017
Licenziamento o forti decurtazioni economiche e rinunce normative: questo hanno trovato nell’uovo di Pasqua i lavoratori del settore pulizie di Hesperia a seguito della volontà aziendale di esternalizzare il servizio.
Un trattamento ingiusto e ingeneroso verso dipendenti con anzianità quasi trentennale e con retribuzioni già modeste.
Grave, poi, il comportamento della direzione di Hesperia Hospital spa che nella giornata di oggi, ha convocato uno ad uno, i lavoratori interessati “invitandoli” a riflettere sulle conseguenze dopo che le Organizzazioni Sindacali avevano semplicemente chiesto tutele economiche e giuridiche nell’ambito del percorso di esternalizzazione già deciso dalla direzione dell’ospedale.
“Pressioni psicologiche e minaccia della perdita del posto di lavoro, non sono i percorsi che ci saremmo aspettati dal colosso regionale dell’alta specializzazione in cardio-chirurgia presente a Modena” dichiarano Alessandro De Nicola, Chiara Malagola e Giuseppe Belloni, i sindacalisti di Fp/Cgil e Uil/Fpl.
Nelle settimane precedenti Fp/Cgil e Uil/Fpl sono state convocate al tavolo di Hesperia Hospital per essere messe al corrente che lo stesso ospedale avrebbe proceduto con l’esternalizzazione del settore pulizie alla Cooperativa GSA di Roma, che lo scorso 16 gennaio aveva già rilevato l’appalto di un piano della struttura. Operazione, però, che avrebbe comportato per i lavoratori coinvolti rinunce pesantissime in termini economici e di diritti.
“Nonostante le nostre richieste, non si è mai vista traccia di un piano industriale – proseguono i sindacalisti di Fp/Cgil e Uil/Fpl presenti agli incontri – per poter comprendere le ragioni di questa scelta e sopratutto avere garanzie per il futuro, l’unica volontà annunciata è stata quella di ridurre il costo di questo personale”.
L’unica proposta è arrivata dalla Cooperativa GSA (a cui viene affidato l’appalto) e non dall’Hesperia Hospital, come ci saremmo aspettati in qualità di committente: riconoscere al personale attualmente alle dipendenze di Hesperia Hospital “100 euro mensili netti a titolo di rimborso spese” come formalizzato nella nota della Cooperativa Gsa arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, affinché non si proceda col licenziamento collettivo.
E su questo le Organizzazioni Sindacali si dicono preoccupate: non si riconosce a lavoratori assunti anche dal 1983 neanche il mantenimento del riconoscimento economico e dei relativi inquadramenti maturati in questi anni di percorso di lavoro con Hesperia Hospital spa, per non parlare poi della rinuncia alle attuali condizioni normative, come la tutela della malattia o la tutela dell’ex art. 18 dello Statuto dei Lavoratori (Legge 300/70).
A fronte di tutto questo le Organizzazioni Sindacali che si erano dette disponibili ad un percorso di negoziato delle condizioni di esternalizzazione, con la garanzia delle tutele occupazionali, economiche e giuridiche formalizzate dopo l’assemblea coi lavoratori, tenutasi lo scorso 12 aprile, hanno preannunciato lo stato di agitazione e attendono la convocazione in Prefettura, per scongiurare percorsi inaccettabili e lesivi della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori che operano per Hesperia Hospital da decenni.