Modena, 14 ottobre 2015
Presentiamo il nostro Osservatorio in una condizione economica e sociale profondamente cambiata, rispetto agli anni precedenti. La lunga crisi ha creato situazioni complesse che hanno bisogne di risposte durature nel tempo.
Siamo in piena ricostruzione per le zone colpite dal sisma nel 2012, in leggera ripresa economica, con un welfare molto sollecitato dai tagli lineari del Governo nazionale e le istituzioni hanno difficoltà nella programmazione e nella pianificazione, mancando totalmente una politica industriale di indirizzo. Auspichiamo che la legge di Stabilità per il 2016 dia più certezze alle Autonomie locali e alle persone che qui vivono.
Presentiamo l’Osservatorio a fascicoli consolidando un metodo di lavoro.
Il primo fascicolo è dedicato alla popolazione. C’è una diminuzione dell’attrattività del nostro territorio per effetto della crisi, attenuata solo dalla continua presenza degli immigrati e dall’allungamento della vita. I Comuni della cintura modenese continuano ad avere una dinamica positiva mentre la montagna, Sassuolo, l’Area Nord hanno una dinamica negativa. C’è anche una laicizzazione dei costumi nella nostra provincia: più convivenze, più nati extra-matrimonio, con gli immigrati che stanno diminuendo la loro fecondità (pur rimanendo alta), consolidando un avvicinamento culturale al Nord Europa.
Si consolida la polverizzazione delle famiglie per l’aumento della popolazione anziana. La popolazione over 60 anni è aumentata dal 2004 al 2014 di 21.185 unità (+12,3%), dai 60 ai 74 anni del +7,1% e gli over 75 anni del +20,9%.
In Europa i paesi più dinamici sono l’Irlanda, la Spagna, il Regno Unito e i Paesi del Nord, i paesi dell’Est europeo sono in declino, l’Italia e l’Emilia-Romagna sono nel Mondo le aree meno dinamiche alla pari del Giappone.
Nel fascicolo Spi, Associazionismo e Volontariato sociale abbiamo evidenziato il nostro lavoro sul territorio fatto dalle 50 Leghe Spi Cgil modenesi, che rappresentano e tutelano gli anziani nella loro interezza, nella complessità di una condizione che interagisce con tanti ambiti: dall’abitare, all’ospedale, alla non auto-sufficienza, alla prevenzione e alla coesione nelle comunità.
Lo strumento individuato sono gli accordi, patti che riconoscano le reciproche responsabilità e proposte, che cerchiamo sempre di verificare. La nostra contrattazione sul territorio esalta il ruolo delle Leghe Spi nell’ascolto, nell’individuazione dei bisogni e nel promuovere l’ascolto e la partecipazione. Gli accordi hanno al centro la crescita e l’aumento dell’occupazione, per il welfare si lavora sulla innovazione, a partire dalle Case della Salute, su uno spostamento di risorse verso il territorio e su una razionalizzazione dei costi.
Evidenziamo il lavoro dell’Università per la Libera Età “Natalia Ginzburg” con i numerosi corsi che vanno dall’inglese al corso fotografico, dalla salute e alimentazione, all’interesse per l’arte locale e la cultura per l’apprendimento permanente.
Auser ci presenta stralci del suo bilancio sociale con attività di sostegno, ai singoli e alle comunità, per la mobilità sociale, la solidarietà e la promozione culturale e un’attenzione alla coesione sociale delle comunità. Se il lavoro fatto dai volontari fosse fatto da lavoratori assunti costerebbe 1.876.535 euro, il rimborso spese ai volontari è stato di 270.383 euro con un risparmio di 1.606.155 euro. Se gli utenti avessero pagato i servizi avrebbero speso 4.632.551 euro, le offerte sono state di 1.200.149 euro con un risparmio di 2.929.208 euro.
Nel fascicolo dedicato ai redditi abbiamo uno studio fatto dal professor Massimo Baldini (Capp-Dipartimento Economia Unimore) sulla condizione economica dei residenti in Emilia-Romagna durante la crisi. In questi anni di crisi il Pil è calato di dieci punti e con essi anche il reddito delle famiglie, hanno tenuto quelle formate da anziani, da over sessantenni, la povertà ha aggredito le famiglie giovani per la perdita del lavoro e meno quelle formate da anziani. L’indice di povertà sui minori è raddoppiato negli anni della crisi. Con la lunghezza della crisi anche per gli anziani però le sicurezze economiche cominciano a vacillare.
Ci sono i dati delle pensioni a Modena, che sono 195.000, di cui 154.000 derivanti da contribuzione da lavoro.
La differenza negli importi fra uomini e donne non esiste nelle prestazioni assistenziali, mentre è molto più consistente in quelle previdenziali. Nelle pensioni di vecchiaia la media del trattamento maschile è di 1.430 euro mensili; quello femminile è pari a 816 euro. Per quel che si riferisce all’ex Inpdap, le donne sono in numero prevalente, specie nelle pensioni di anzianità e ai superstiti. L’importo medio delle pensioni è per gli uomini 2.050 euro e per le donne 1.430 euro. Siamo una provincia dove le pensioni sono più alte e questo ci dà l’idea della condizione dei pensionati nel nostro Paese.
Riportiamo, inoltre nel fascicolo un’indagine con dati Ocse sulla povertà dei principali paesi europei. E’ inoltre inserita una nota del sindacato inquilini Sunia Cgil che propone un nuovo Piano casa in provincia di Modena con un Patto territoriale per dare risposta ad anziani, giovani coppie, famiglie con minori, attraverso la valorizzazione del patrimonio pubblico (Erp) che necessita di maggiori investimenti pubblici, in quanto su 6.308 alloggi, 2.514 hanno più di 50 anni e 1.432 più di 70 anni. Sono riportate anche le indagini di Federconsumatori su Tari, Tares, SOS Truffa e le iniziative sul territorio per favorire la conoscenza e la consapevolezza.
Nell’ultimo fascicolo sui servizi socio sanitari riportiamo l’impegno dello Stato, della Regione e dei Comuni per il welfare, una rete di servizi che ha assimilato l’accreditamento e la nascita di nuove strutture coma la Casa della Salute.
Ci misuriamo con l’invecchiamento della popolazione, l’aumento della speranza di vita che nella nostra provincia è di 80,2 anni per gli uomini e 84,8 anni per le donne e con un territorio provinciale lungo e stretto con bisogni molto diversi.
Analizziamo le risorse impegnate che sono notevoli, di cui il 56% va speso sul territorio, il 41% per gli ospedali e il 3% per la prevenzione. Dai dati si nota uno spostamento di risorse, dall’ospedale al territorio, di qualche unità in %. Spendiamo inoltre 86 milioni in spesa farmaceutica, mentre le risorse assegnate da Regione e Governo alla provincia di Modena per garantire i livelli essenziali di assistenza (i cosiddetti Lea, ovvero ospedali, l’assistenza domiciliare medici di base, ecc…) sono 1.236.273.000 euro sul 2013 per una popolazione di 685.001 abitanti.
Il fascicolo contiene anche un’ampia gamma di dati sui tempi di attesa, le fratture al femore e la capacità di integrazione dei servizi.
Evidenziamo che i posti in casa di residenza per anziani sono di 3.048 in strutture, 2.271 in strutture accreditate e 2.010 in strutture contrattualizzate. Per i servizi semiresidenziali 577 in strutture autorizzate, 466 in strutture accreditate e 433 in strutture contrattualizzate. Alla domiciliare sono imputati 13 milioni di euro, il sollievo è stato goduto per 4.211 giorni e 591 anziani sono stati ospitati in struttura prima del dimissionamento.
I posti letto nella nostra provincia sono di 2.629 unità di cui 2.384 ordinari e 245 in day hospital e in day surgery, nella nostra provincia i pazienti assistiti a domicilio sono 15.156 al 2013, con una particolare rilevanza sui distretti di Mirandola e Pavullo.
Per finire abbiamo fatto una fotografia del welfare che interessa gli anziani per ogni distretto, volendo fornire uno strumento di lavoro per le Leghe Spi e per il Coordinamento Spi/Cgil presente in ogni distretto.
Nel presentare l’osservatorio abbiamo scelto due interlocutori importanti:
– il professor Massimo Baldini (Capp-Dipartimento Economia Unimore) che con le sue ricerche e studi sul reddito ci offre la possibilità di acquisire maggiori conoscenze sulle dinamiche dei redditi in Italia. Questo sarà per le organizzazioni sindacali un campo di lavoro molto importante sul come rivalutare il reddito dei pensionati, come fare aumentare il reddito dei lavoratori. Sarà la contrattazione a dare delle risposte, sarà la politica fiscale, sarà la politica dei prezzi e delle tariffe. Sarà in sostanza come verranno redistribuite le risorse, poiché la politica dei Bonus non dà risposte solide e durature;
– il Sindaco di Carpi Alberto Bellelli, che oltre a essere Sindaco del secondo comune della nostra provincia ha anche il compito di governare la sanità e il sociale attraverso la Conferenza provinciale. Qui le nostre proposte e il patto per il Lavoro firmato con la Regione Emilia-Romagna, ci dicono che attraverso la contrattazione sul territorio cercheremo di rispondere ai bisogni della popolazione anziana. Un territorio che ha parecchie certezze sulle sue potenzialità, ma che ha bisogno di mantenere qualità ed efficienza nel proprio sistema di protezione socio-sanitaria.
Il nostro Osservatorio, pur essendo una fotografia, si colloca anche nella discussione odierna che coinvolge il Governo per la legge di Stabilità, la politica quando si discute di reddito di cittadinanza, le organizzazioni sindacali quando si parla rappresentanza sociale e di contratti di lavoro. Non sono titoli che vivono di luce propria ma si intrecciano continuamente nella vita delle nostre comunità.
Nelle ultime pagine del fascicolo sulla popolazione abbiamo riportato la qualità della nostra rappresentanza sindacale sul territorio che è del 30% della popolazione con più di 60 anni. Questo dato è molto importante, dà forza al nostro lavoro, ci invita a fare di più e ci impegna nella nostra responsabilità.
Segreteria Spi/Cgil Modena
- LEGGI TUTTO: I 4 FASCICOLI DELL’8° RAPPORTO ANZIANI SPI/CGIL MODENA
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