14 Gen 2009
Modena, 14 gennaio 2009
I delegati sindacali FIOM/CGIL della Rossi Motoriduttori di Modena e della Seimec di Carpi, giudicano negativamente il mancato accordo sulla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) che riguarderà tutti gli operai in produzione delle due aziende – circa 330 addetti – e alcune decine di impiegati, per 13 settimane a rotazione a partire dal 12 gennaio.
Il mancato accordo avvenuto nel terzo incontro tra la direzione Aziendale, Confindustria e le Rappresentanze sindacali, è maturato per l’indisponibilità dell’azienda a riconoscere la maturazione dei ratei di ferie e permessi retribuiti ai lavoratori coinvolti nella cassa integrazione.
Inoltre non c’è stato nessun impegno da parte aziendale sui lavoratori a termine (oltre una trentina), che rischiano il posto di lavoro alla scadenza del loro contratto nei prossimi mesi, così come nessun impegno è stato preso sull’integrazione salariale alla cassa, che comporta una decurtazione tra il 35-40% della retribuzione.
Ancora una volta le questioni politiche poste da Confindustria e Azienda hanno avuto ragione sulle richieste sindacali tese a contenere le difficoltà e le minori retribuzioni per i lavoratori in CIG nei prossimi tre mesi.
Anche questa volta a pagare il costo della crisi saranno i lavoratori, la Rossi ha infatti cresciuto il proprio fatturato per gli anni 2007 e 2008, ma non ha riconosciuto nessuna delle richieste da parte sindacale, se non l’anticipo della CIG che ha un costo zero per l’azienda.
Le Rappresentanze Sindacali della FIOM/CGIL di Modena e Carpi indiranno nei prossimi giorni le assemblee con i lavoratori per decidere iniziative da mettere in campo.
I Delegati Sindacali FIOM/CGIL Rossi Motoriduttori Modena e Seimec Carpi