MARANO, CRISI DEL CENTRO STORICO: IL RICONOSCIMENTO DI CITTÀ TURISTICA NON SERVE AL COMMERCIO

24 Nov 2008

Marano sul Panaro, 24 novembre 2008

 

 

Il recente grido di dolore sulla crisi del centro storico levato dai commercianti di Marano sul Panaro impone alcune riflessioni.

Proprio in quel Comune recentemente non è stata recepita la recente normativa regionale che prevede la chiusura dei negozi nelle principali festività nazionali.

La motivazione portata dall’Amministrazione locale è stata quella di consentire totale libertà agli esercenti.

E’ stata respinta persino la richiesta della FILCAMS/CGIL di prevedere almeno la chiusura il giorno di Natale e Pasqua.

Marano è una città riconosciuta ad economia turistica, e salvo diverse iniziative dell’Amministrazione, vi è totale libertà di gestione degli orari commerciali.

In realtà Marano ed il turismo nulla hanno a che fare tra di loro, specie da quando l’unica “attrazione” turistica, il Parco fluviale, resta desolatamente vuoto anche nelle domeniche d’estate.

Il tipo di “turismo” di Marano è in realtà legato al transito delle auto dirette in Appennino, e proprio per questo colpisce che i commercianti pongano questioni relative a difficoltà nella circolazione e alla carenza dei parcheggi.

L’impressione è quella che il progressivo spegnimento del commercio a Marano sia anche legato alla impetuosa crescita commerciale della frazione di Casona.  

La sgradevole cementificazione di questa parte del territorio maranese è legata – questa sì – al traffico veicolare della domenica, tanto che nei restanti giorni della settimana i negozi ed i pubblici esercizi sono per lo più desolatamente deserti. 

Se fosse passata la proposta di estensione a tutta l’area dell’Unione Terre di Castelli del riconoscimento ottenuto da Marano di città turistica, certamente sarebbe stata la fine per le realtà più deboli – come il centro di Marano – riducendo anche di molto l’interesse commerciale della frazione di Casona.

E’ positivo che Vignola e gli altri Comuni della zona abbiano sospeso tale procedura, mentre continua a preoccupare l’assenza nell’area di una regia comune sul commercio.

 

 

FILCAMS/CGIL Vignola 

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