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Fa tappa a Modena oggi, mercoledì 29 maggio, la “Marcia per la libertà. Resistere per vivere” promossa dalla Comunità kurda in Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla detenzione del leader curdo Abdullah Ocalan nelle carceri turche da oltre 20 anni e per chiedere la fine dell’isolamento dell’intero popolo kurdo.
La marcia è partita il 20 maggio da Milano e si concluderà il 5 giugno a Firenze, facendo tappa a Modena oggi pomeriggio mercoledì 29 maggio. La Cgil di Modena che da sempre è vicina alla lotta del popolo kurdo per l’autonomia, riceverà alle ore 17 la delegazione kurda, per un incontro di benvenuto con rinfresco presso la sala 1° Maggio in piazza Cittadella 36.
Il 7 novembre 2018 la deputata dell’HDP (Partito Democratico dei Popoli) e co-Presidente dell’Associazione della società civile DTK (Congresso Democratico dei Popoli), Leyla Güven, ha dato inizio nel carcere turco di Amed (Diyarbakir) ad uno sciopero della fame a tempo indeterminato con un’unica richiesta: la fine dell’isolamento del Leader del popolo curdo Abdullah Öcalan.
Chiedere la fine dell’isolamento di Abdullah Öcalan significa in primo luogo mettere fine a una palese violazione dei diritti umani e ad un sistema di tortura sistematica. Ma significa anche chiedere la fine dell’isolamento dell’intero popolo curdo, creare la possibilità per una ripresa di negoziati per una soluzione politica e pacifica della questione curda, creare i presupposti per la democratizzazione della Turchia, difendere la rivoluzione del Rojava fondata sulla democrazia dal basso, l’ecologia e la liberazione delle donne. Alla sua protesta si sono uniti oltre 7.000 prigioniere e prigionieri nelle carceri turche e dozzine di attiviste e attivisti in tutto il mondo.
Il 30 aprile scorso, 15 dei prigionieri hanno trasformato lo sciopero della fame in digiuno fino alla morte. Il 10 maggio altri 15 prigionieri hanno fatto altrettanto. Anche in Italia il 21 marzo scorso, in occasione della festività del Newroz (capodanno curdo), Erol Aydemir, un giovane rifugiato kurdo che attualmente si trova a Roma presso il Centro Socio-Culturale Curdo Ararat, ha iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato.
Questa durissima resistenza è una lotta per la vita per il rispetto dei diritti umani, della legislazione internazionale e della Costituzione e delle leggi della Turchia.
Il muro di silenzio calato su questa lotta è certamente imputabile non solo a un vergognoso ed egoistico disinteresse, ma soprattutto alle fitte relazioni economiche e commerciali dei Paesi europei con la Turchia (in particolare per quanto riguarda il blocco dell’immigrazione e il commercio delle armi). Quindi più che di silenzio, si dovrebbe parlare di omertà.
Per dare voce a coloro che sono in sciopero della fame la Comunità kurda in Italia ha appunto organizzato la “Marcia per la libertà. Resistere per vivere” che partita da Milano il 20 maggio, ha già fatto tappa a Lodi, Piacenza, Fiorenzuola, Fidenza, Parma, Reggio Emilia. Dopo Modena proseguirà per Bologna (31.5) con arrivo a Firenze il 5 giugno.
In ciascuna città sono previste iniziative per dare visibilità alla marcia ed una serie di incontri con le strutture solidali con la lotta del popolo kurdo, associazioni, partiti, sindacati e organizzazioni della società civile, nonché con le istituzioni locali. Info: http://www.retekurdistan.it/
Modena, 27/5/2019
Marciare per la libertà. Resistenza per vivere, VOLANTINO (pdf)
Comunicato sulla conclusione dello sciopero della fame, Rete Kurdistan Italia, 27.5.2019 (pdf)
In FOTO la delegazione kurda arrivata a Modena mercoledì 29 maggio 2019, accolta in Cgil