MINORI STRANIERI: MOLTE LE QUESTIONI IRRISOLTE. CITTADINANZA QUESTIONE CENTRALE

15 Set 2014

 

di Arturo Ghinelli

Il Gruppo CRC ha lanciato questa estate il 7° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione Onu sull’infanzia e l’adolescenza (Rapporto CRC), con il quale affronta le molte problematiche emerse e chiede risposte alle autorità. Ecco, di seguito, alcune delle indicazioni che emergono dal rapporto.

Il Gruppo CRC chiede la sicura registrazione anagrafica per i minori stranieri figli di cittadini presenti irregolarmente,in modo da reintrodurre gli atti di stato civile tra i documenti per i quali non è necessaria l’esibizione del permesso di soggiorno..

Al Ministero della Salute chiede di rendere uniformi le previsioni contenute nell’Accordo Stato-Regioni che precedono l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale dei minori.

Famiglie e minori, reduci da viaggi faticosi attraverso il mar Mediterraneo, devono poter sostare presso i centri di primissima accoglienza il più breve tempo possibile e devono essere  garantiti servizi di tutela alla salute nei centri di seconda accoglienza, si legge nelle raccomandazioni al Ministero dell’Interno.

Si raccomanda al Parlamento di approvare la proposta di legge A.C. 1658 contenente misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati MNA). Inoltre chiede a tutti i Garanti regionali per l’infanzia di promuovere la creazione presso le sedi giudiziarie di albi e/o elenchi riservati ai tutori volontari, nonché la stipula di protocolli di intesa che li rendano operativi, e di realizzare corsi di formazione inter-disciplinare per i tutori dei minori stranieri non accompagnati. Le Regioni, ma anche i Comuni (il Comune di Torino, ad esempio ha già provveduto) possono istituire il Garante per l’infanzia che ha tra i suoi compiti quello di monitorare costantemente le condizioni di vita dei MNA, denunciando abusi e sfruttamenti, ma anche favorendo in ogni modo l’affidamento alle famiglie piuttosto dell’inserimento in comunità, ancora troppo consistente. E’ necessaria una inversione di tendenza sulla quale potrebbe vigilare il Garante.

Riguardo alle minorenni straniere vittime di tratta si sottolinea come si deve prestare maggiore attenzione quando ci si trova di fronte a minori stranieri: a tal proposito le associazioni che si occupano del tema della tratta lamentano, purtroppo, la scarsa attenzione e identificazione delle vittime di tratta tra coloro che presentano richiesta di asilo. La richiesta di asilo politico viene invece troppo spesso considerata dalle forze di Polizia come “strumentale”, essa, invece, va considerata come “coercitiva”, in quanto sono gli sfruttatori a indicare alle vittime di tratta di seguire tale procedura.

La condizione dei minori rom, sinti e camminanti  risulta ancora difficile, con una diminuzione della frequenza scolastica e l’aumento della politica dei campi e degli sgomberi.

II Rapporto affronta anche i casi di apolidia tra i minori stranieri, che risultano essere oltre 15 mila, chiedendo al  Ministero dell’Interno di risolverli.

L’Italia non è un paese per bambini” denuncia il 7°Rapporto, e sempre più la miseria ha la faccia di un bambino.

CITTADINANZA QUESTIONE CENTRALE

Il 7° Rapporto del Gruppo CRC dedica particolare attenzione alla questione della cittadinanza. Sul tema della residenza legale e ininterrotta si sottolinea come il legislatore abbia recentemente recepito con il c.d. “Decreto del Fare”l’orientamentodella residenza effettiva a discapito di quella anagrafica. L’articolo 33 del provvedimento prevede infatti che allo straniero o all’apolide nato in Italia,che voglia acquisire la cittadinanza italiana, non siano imputabili le eventuali inadempienze riconducibili ai genitori o agli uffici della Pubblica Amministrazione. Il comma 2 del medesimo articolo stabilisce poi che gli Ufficiali di stato civile, nei sei mesi precedenti il compimento del diciottesimo anno, devono comunicare all’interessato che,entro il termine di un anno, ha la possibilità di presentare la dichiarazione di voler acquisire la cittadinanza. In mancanza di tale comunicazione,il diritto può essere esercitato anche dopo lo scadere del termine.

Nonostante i cambiamenti adottati, restano ancora molti i punti di criticità. Tra questi, in primis, la mancanza di disposizioni in merito all’acquisto della cittadinanza da parte di minorenni, figli di genitori stranieri, arrivati in Italia da piccoli. Per loro non è prevista la possibilità di acquisizione della cittadinanza, se non attraverso i canali già previsti per gli adulti, a meno che i genitori non divengano a loro volta cittadini italiani: in questo caso anche il figlio minorenne con essi convivente acquisisce la cittadinanza. A questo proposito, tuttavia, emergono altre criticità come la possibilità per il minorenne straniero di “seguire” la cittadinanza del genitore straniero che diventi cittadino italiano, solo se convivente con il genitore che ha acquistato lo status civitatis italiano. E la convivenza è comprovata, secondo gli uffici comunali, solo con la residenza anagrafica. In tal modo, quindi, non si tiene conto dell’effettivo legame del genitore con il figlio, il quale può, ad esempio, essere da questi separato, magari perché costretto a vivere lontano per motivi di lavoro, ma avere ugualmente un rapporto stretto con il proprio figlio.

Un’altra criticità sollevata in passato, su cui poi sono intervenute le Istituzioni, ha riguardato l’ostacolo derivante dall’impossibilità di effettuare il giuramento richiesto per l’attribuzione della cittadinanza da parte di persone di minore età affette da qualsiasi tipo di patologia che ne limitasse la capacità di intendere e di volere.

Il Gruppo CRC raccomanda al Parlamento:

1) una riforma legislativa che garantisca il diritto alla registrazione per tutti i minorenni nati in Italia, indipendentemente dalla situazione amministrativa dei genitori;

 

2) una riforma delle Legge n. 91/1992 che garantisca percorsi agevolati di acquisizione della cittadinanza italiana per i minorenni stranieri nati in Italia e per i minorenni stranieri arrivati nel nostro paese da piccoli. (ag)

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