NASCE CON RODOTÁ IL COMITATO ARTICOLO 32 PER LA LIBERTÁ DI CURA

21 Apr 2009 mobilitazione,

Modena, 21 aprile 2009

 

Una giusta informazione sul testamento biologico in vista della discussione in Parlamento del testo Calabrò. Questo il primo degli obiettivi del neocostituito comitato Articolo 32 per la libertà di cura a cui aderiscono Arci, Cgil, Libera Uscita, Anpi, Uaar, Comitato di bioetica, Uisp, Udi, Auser, Movimento consumatori, Libertà e Giustizia, Endas, Centro Attività psicosomatiche, Circolo La Montagnola, Federconsumatori. Le prime iniziative in programma prevedono un padrino d’eccezione, Stefano Rodotà. Il 24 aprile, infatti, si terrà un doppio appuntamento con il giurista e politico italiano che sarà a Modena per presentare il suo ultimo libro, “Perchè Laico”, (ore 15.30 alla Sala Ex Oratorio del Palazzo dei Musei, Largo Sant’Agostino, 337) e incontrare i cittadini alle 18.00 con un intervento dal titolo “La Costituzione, la laicità, la libertà di cura” (Auditorium Hera, via Razzaboni, 80). “La nostra associazione è impegnata per Statuto a garantire il rispetto della volontà della persona nel fine vita” dichiara Maria Laura Cattinari, vice-presidente nazionale si Libera Uscita “il Comitato Articolo 32 nasce come strumento di aggregazione, coordinamento e mobilitazione di tutte le numerose voci che si sono alzate dalla società civile a difesa delle ragioni di Piergiorgio Welby, di Giovanni Nuvoli, di Beppino Englaro, cioè dell’autodeterminazione terapeutica. Ringraziamo molto il Prof. Stefano Rodotà, nostro Socio Onorario, per aver accolto l’invito ad essere il padrino del Comitato”.

E proprio dalla Costituzione parte l’iniziativa del Comitato Articolo 32 per la liberà di cura, che cita proprio l’articolo che recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

“La società civile modenese si sente chiamata in causa nel dibattito sul testamento biologico” dichiara Greta Barbolini, presidente di Arci Comitato provinciale di Modena “il Comitato nasce proprio da questa esigenza e tra i suoi obiettivi ha quello di realizzare iniziative di divulgazione per una corretta informazione su quanto sta avvenendo in Parlamento perchè tutti i cittadini siano informati, non da un partito politico, ma dalle associazioni che ogni giorno danno il loro contributo per la solidarietà”. “L’adesione di Cgil” aggiunge Fiorella Prodi della segreteria provinciale “ è legata all’esigenza di manifestare il nostro sostegno allo stato laico e all’autodeterminazione dell’individuo. Ci troviamo in un momento in cui è effettivamente non disponibile il diritto ad operare scelte secondo coscienza e volontà individuale. Vogliamo sostenere l’idea di una buona legge che garantisca i diritti e la libertà della persona contro ogni integralismo etico”.

Le informazioni sulle iniziative del Comitato Articolo 32 per la libertà di cura di Modena  si possono trovare sul sito web di Arci Comitato Provinciale di Modena: www.arcimodena.org.

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