NDRANGHETA IN EMILIA ROMAGNA: GLI ARRESTI DI PARMA CONFERMANO QUANTO DENUNCIAMO DA ANNI. I LAVORATORI VANNO TUTELATI: NON POSSONO PAGARE LORO LE RESPONSABILITÀ DI CHI DELINQUEvanno

11 Gen 2018 cgil emilia romagna, criminalità, emilia romagna, fiom, gf nuove tecnologie, gigliotti, inchiesta stige, legalità, ndrangheta, occupazione, parma, processo aemilia,

Pieno appoggio alle indagini della Magistratura e mettere in campo tutte le azioni utili a debellare la filiera criminale che ha pervaso la nostra economia.
Quanto è accaduto nelle ultime ore anche nei nostri territori a seguito dell’inchiesta “Stige”, in particolare a Parma con l’arresto di Franco Gigliotti titolare della Gf Nuove Tecnologie, rende ancor più evidente quanto il processo Aemilia sta raccontando: una filiera criminale che ha permeato i nostri territori e la nostra economia producendo effetti devastanti sul mondo del lavoro.
Infatti oggi a rischio ci sono i 300 posti di lavoro della Gf, per non parlare delle altre realtà del gruppo.
In queste ore stiamo attivando tutte le procedure previste (dal nuovo Codice Antimafia alla Legge regionale sulla legalità e appalti del 2016, dai protocolli convenuti con le prefetture a quelli con le istituzioni locali) per garantire continuità occupazionale e reddituale dei lavoratori attualmente occupati nelle attività produttive del Gruppo.
E’ evidente che quanto denunciavamo trova oggi riscontro nelle indagini della Magistratura, da Piacenza a Rimini e in tutti i settori, dal manifatturiero ai servizi, pubblici e privati, la criminalità organizzata ha trovato il modo di mettersi in doppio petto cercando di condizionare la vita economica e sociale.
Nei nostri territori e in questa regione abbiamo prodotto importanti risultati e strumenti per contrastare la criminalità organizzata, che rischiano in ogni caso di essere insufficienti se non accompagnati da un atteggiamento operativo e coerente da tutti i soggetti coinvolti: istituzioni, parti sociali, società civile.
Non c’è nessun ma che tenga, bisogna uscire da qualsiasi ambiguità e/o atteggiamenti passivi che non fanno altro che alimentare la mafia in doppio petto.
Adesso ci occupiamo ancora una volta dei lavoratori, che rischiano di pagare un prezzo insopportabile per responsabilità di chi delinque, ma è fuori di dubbio che ci debba essere l’impegno di tutti nel contrastare con tutti i mezzi le mafie, per cancellarle dalla nostra vita economica e sociale.

Antonio Mattioli, Responsabile politiche contrattuali Segreteria Cgil Emilia Romagna

Bruno Papignani, Segretario Generale Fiom Emilia Romagna

Bologna, 11 gennaio 2018

 

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