01 Set 2020 aggiornamento, apprendimento, casa protetta, conoscenze digitali, formazione, invecchiamento attivo, non autosufficienza, non ho l'età, relazioni con gli altri, ricerca, servizi, servizi domiciliari, spi,
Mercoledì 2 settembre, alle ore 16.30, presso la sala conferenze della festa nazionale dell’Unità a Ponte Alto, verrà presentata la ricerca promossa dallo Spi/Cgil di Modena, ed effettuata dallo studio MV, sui nuovi anziani, dal titolo “Non ho l’età“.
Tra le tante cose che escono da questa ricerca, il bisogno di apprendere, di essere aggiornati, di avere conoscenze per districarsi nel mondo digitale senza essere un nativo digitale, è per il 54% degli intervistati, una delle condizioni essenziali per una buona anzianità.
La formazione quindi anche nell’età della pensione, non solo durante la vita lavorativa. Il segretario Landini, ieri alla festa, nel suo intervento ha sostenuto tra le altre cose , che una cosa veramente rivoluzionaria sarebbe fissare nei contratti l’obbligo di formazione per 2 o 3 ore settimanali delle 40 di lavoro. Per gli anziani questo bisogno è al secondo posto dietro solo alla relazione con gli altri.
Questo bisogno di relazioni è ovviamente risultato al primo posto anche perchè la rilevazione è stata effettuata durante il lockdown, o per dirla in italiano, il periodo di confinamento, e raccoglie nel sondaggio il 74% delle scelte.
Altro elemento di grande interesse e fortemente innovativo che esce dall’indagine, è il riordinare e restituire l’esperienza di vita, come elemento dell’invecchiamento attivo e come nuova frontiera dei servizi. Restituire ciò che si è imparato è un’esigenza del singolo, ma anche un vantaggio per la collettività, ma ci vorrebbero luoghi, non meglio precisati dagli intervistati, dove restituire esperienza e conoscenza e sarebbe utile qualcuno che aiutasse a riordinare esperienze e pensieri al fine della restituzione alla collettività.
L’indagine poi si addentra nel mondo della non autosufficienza, chiedendo ai modenesi su quali servizi e politiche è più utile puntare. Le risposte sono polarizzate su due opzioni, ricorso alla casa protetta per il 41%, potenziare i servizi domiciliari per il 49,8%. Lo scarto minimo, la differenza tra le due opzioni è inferiore alla percentuale di chi non sa o non risponde, sembra dire alla politica di tenere aperte le due opzioni per poter scegliere in relazione a specifiche e concrete condizioni.
L’incontro di mercoledì 2 settembre servirà per presentare più diffusamente i dati dela ricerca (la stampa è invitata) e avviare una prima discussione con gli ospiti sul palco che saranno, la consigliera regionale Francesca Maletti, l’esponete dell’associazione studentesca degli universitari Udu Alessio Dondi, Bruno Pizzica e Alfredo Sgarbi rispettivamente segretari generali dello Spi Emilia Romagna e Modena, la segretaria generale della Cgil di Modena Manuela Gozzi.
L’introduzione sarà a cura del ricercatore che ha effettuato l’indagine sui nuovi anziani, Vittorio Martinelli.
Spi Cgil Modena
Modena, 31/8/2020