12 Nov 2012
di Ciro Spagnulo e Mohcine El Arrag
Come sempre, parla di numeri l’ultimo Dossier Immigrazione Caritas-Migrantes, perché i numeri sono indispensabili per conoscere il fenomeno migratorio. Ma tutte le edizioni del dossier mai hanno dimenticato che dietro ogni numero c’è una persona con i suoi bisogni, i suoi desideri, la sua dignità. Quest’anno, però, con forza, il dossier sottolinea fin dal titolo che gli immigrati non sono solo numeri. Lo fa perché in questo momento è una sottolineatura più che mai necessaria. Lo è perché la crisi morde ininterrottamente dal 2008 ed allenta i legami sociali. Può arrivare a spezzarli, soprattutto con chi viene percepito altro da noi, come gli immigrati, e, invece, per gli italiani e gli immigrati è d’obbligo riuscire a convivere in tempo di crisi, avendo riguardo per la dignità di tutti. La sottolineatura è più che mai necessaria anche di fronte alla sordità di una parte del mondo politico che impedisce di rendere meno gravose le norme sull’immigrazione e di estendere ai cittadini stranieri nuovi diritti sociali e civili. E’ un compito al quale non dovrà sottrarsi il prossimo Governo riconoscendo, infine, la caratteristica di stabilità che ha assunto la presenza dei cittadini stranieri e il loro incontestabile apporto sociale, culturale ed economico.
“Auspico che nel 2013, proclamato anno europeo della cittadinanza e anno di inizio di una nuova legislatura, si ponga nuovamente mano alla riforma della normativa sulla cittadinanza”, ha detto nella sua relazione di pre- sentazione del dossier mons. Paolo Schiavon, Presidente della Fondazione Migrantes.”Noi italiani”, ha aggiunto, “ci dobbiamo sentire più impegnati per far sentire agli immigrati che questo è il loro nuovo Paese”.