09 Apr 2013
di Ciro Spagnulo
La cucina di altri Paesi si intreccia sempre più con quella nazionale. La cotoletta alla milanese e la parmigiana di melanzane convivono e si alternano con il riso alla cantonese e il tajine con carne e verdure. Nelle strade le insegne commerciali dei kebab e dei sushi bar affiancano quelle delle pizzerie e delle trattorie.
E’ un fenomeno inevitabile quando un residente su dodici è ormai di origine straniera.
Secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese al terzo trimestre 2012 e 2011 relativi alle sedi di impresa e, per le nazionalità, ai titolari di impresa individuale, se il settore complessivo della ristorazione tra 2011 e 2012 è cresciuto in media del 2,0%, nello stesso periodo le imprese straniere registrano, tra ristoranti e bar, un aumento del 9,3% superando nel 2012 le 28.000 attività e pesano ormai il 9% sull’intero settore. Prevalgono i ristoranti, i quali costituiscono il 61,5% delle attività per un totale di circa 17mila imprese. Seguono 11.000 bar e caffè (38,5%).
La ristorazione parla soprattutto cinese. I cinesi gestiscono un’impresa su quattro, il 23,8% del totale, 4.188 in valori assoluti.
Gli arabi detengono un’attività su cinque (20,9%, 3.670 ditte) e più della metà è gestita da egiziani.
Seguono i latino americani con quasi una impresa su dodici (7,4% del totale, 1.298 imprese). i rumeni (1.093 imprese, 6,2%) e gli albanesi (776, 4,4%).
I titolari arabi sono soprattutto ristoratori puri: l’86,8% delle attività è divisa tra ristoranti e take away. I cinesi, invece, gestiscono ormai più bar che ristoranti (2.424 i bar, il 57,9% delle imprese).
La cucina dei nuovi cittadini si diffonde soprattutto dove essi sono più presenti, al Centro e al Nord. La Lombardia è la regione capofila con il 26,9% delle imprese. Seguono il Lazio (10,8%), l’Emilia Romagna (10,7%) e il Veneto (10,3%).
Milano è la provincia dove è più facile mangiare piatti di altri Paesi. L’ha scelta per svolgervi la propria attività il 12, 8% dei ristoratori stranieri. A Milano hanno sede inoltre il 25,1% dei ristoranti e bar attivi con titolare cinese, il 20,5% di quelli con titolari provenienti dai Paesi arabi e il 7,7% dei ristoratori latinoamericani. Dopo milano, è Roma che ha più ristoratori stranieri, il 9,2%. Seguono Torino (4,7%), Brescia (3,4%) e Bologna (3,2%).