06 Ott 2009
I benefici legati alle migrazioni sono molto maggiori di quanto non si creda: a sostenerlo è il rapporto 2009 dell’Onu sullo sviluppo umano (Human Development Report).
Secondo il rapporto, è necessario un coraggioso cambio di rotta affinché i fenomeni migratori possano realizzare appieno i loro benefici sia per le comunità di origine che di destinazione. Secondo il rapporto Onu, le migrazioni sono un fenomeno che deve essere gestito, non un problema che deve essere risolto.
Si stima che al mondo siano quasi un miliardo le persone migranti, di cui il 70% si muove all’interno del proprio paese. La migrazione dai paesi poveri verso quelli più ricchi riguarda quindi soltanto una piccola parte del fenomeno, la più preoccupante agli occhi di politici e opinione pubblica. Per questo, molti governi hanno a questo riguardo politiche repressive per gli ingressi, e spesso chiudono gli occhi di fronte alle violazioni dei diritti dei migranti.
Secondo il rapporto Onu, la migrazione verso paesi o regioni più ricche ha ricadute molto positive sullo sviluppo (come il denaro apportato con le rimesse, o il trasferimento di conoscenze e professionalità), anche se ciò – avverte l’Onu – non può assolutamente sostituirsi agli aiuti diretti.
La ricetta proposta nel rapporto si basa su sei “pilastri”:allargare i canali di migrazione legale; renderli più fluidi; assicurare i diritti umani dei migranti, dai servizi basilari al diritto di voto; abbattere i costi della mobilità; trovare soluzioni collaborative tra paesi di origine e destinazione; calcolare la migrazione come un competente essenziale delle strategie di sviluppo dei paesi d’origine. (Redattore sociale)
Fonte: Inca, 06.10.2009