15 Set 2009
Nel suo ultimo discorso previsto per oggi, 15 settembre, e anticipato ieri a Ginevra, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay, ha attaccato l’Italia per le gravi violazioni dei diritti umani che nel paese subiscono ancora i cittadini di etnia rom e per i respingimenti attuati nei confronti dei migranti.
“La lotta contro la discriminazione è una delle priorità dell’Alto commissariato per i diritti umani”, ha detto Navi Pillay sottolineando che nessun paese è immune da violazioni dei diritti umani. Ne è un esempio il fatto che sono 17 i paesi europei dove la discriminazione nei confronti dei cittadini rom rappresenta ancora una grave realtà. Paesi in cui i rom sono vittime “di violenze generalizzate, di attacchi da parte della polizia e di sistematiche violazioni dei diritti umani che impediscono loro l’accesso ai servizi fondamentali quali la casa e la sanità”. Tra questi c’è l’Italia, dove gli atti discriminatori e i trattamenti degradanti nei confronti di queste comunità continuano a essere abbondantemente documentati.
L’attacco verso l’Italia dell’Alto commissario Onu non si ferma qui. Pillay nel suo discorso ha infatti duramente criticato il nostro paese, la Libia e Malta per i recenti respingimenti di migranti che, ha detto, violano “il diritto internazionale”. Ha parlato di migranti trattati come “rifiuti pericolosi” e aggiunto: “La detenzione dei migranti irregolari, la loro criminalizzazione e i maltrattamenti nel contesto dei controlli delle frontiere devono cessare”. Un importante passo in questa direzione, ha concluso in proposito, è promuovere la Convenzione internazionale per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e delle loro famiglie, uno strumento del diritto internazionale ancora troppo debole e sottoscritto da pochi Stati membri.
Fonte: Programma Integra, 15.09.09