OSCAD. UN PRIMO BILANCIO DELL'ANNO

14 Set 2011

Nel 2011 gli atti segnalati all’Oscad, l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori creato nel settembre del 2010 dalla Polizia, sono stati 130. 56 sono relativi a reati commessi e di questi 32 sono già state conclusi con le informative alla magistratura. Le persone arrestate sono 11 e 33 sono invece coloro che sono stati denunciati a piede libero per atti discriminatori. Tra le segnalazioni 21 di queste riguardavano contenuti discriminatori inseriti su Internet. Altre segnalazioni sono state trattate dalle forze di polizia sul territorio o dall’Unar. Il bilancio dell’Osservatorio è stato tracciato il 5 settembre, a Roma, nella sede della Scuola superiore di polizia, nel corso di un convegno al quale hanno preso parte l’Unar, l’ufficio del Ministero dell’Interno per i culti, associazioni e sindacati.

Il direttore dell’Unar Massimiliano Monanni ha ricordato che nei primi mesi del 2011sono 656 le segnalazioni ricevute dal suoUfficio, il 42% delle quali attraverso la posta elettronica o il sito internet e le rimanenti dal territorio: nel 90%, ha detto, le segnalazioni aventi carattere penalesi sono concluse con sentenze di condanna. Il prefetto Sandra Sarti, direttore centrale degli affari dei culti del ministero dell’Interno, ha sottolineato come le diversità religiose siano a volte al centro di atti discriminatori in Italia. Paolo Patanè, dell’Arcigay, ha evidenziato come il Web in questo campo specifico stia assumendo una grande importanza sia per le segnalazioni sia per gli atti discriminatori compiuti su Internet. Mulaya Enriello della Coreis Italiana, che rappresenta alcune comunità islamiche, ha ringraziato l’attività dell’Oscad e ha chiesto una maggiore divulgazione delle segnalazioni. Victor Magiar delle Comunità ebraiche ha espresso preoccupazione per gli atti commessi attraverso Internet e per il momento economico che può esser terreno fertile per atti discriminatori così come avvenuto in passato. Maria Quinto della comunità di Sant’Egidio ha parlato della crescita del clima di intolleranza nelle città di Roma. Sergio Rovasio segretario dell’Associazione radicale “Certi Diritti” ha sottolineato la necessità di maggiori sinergie attraverso incontri tra forze di polizia e associazioni per divulgare le attività di Unar ed Oscad Giusy D’alconzo di Amnesty International ha chiesto attività di formazione per tutti i dipendenti delle forze dell’ordine e non solo per i quadri.

Il capo della Polizia Antonio Manganelli ha concluso l’incontro con un intervento nel corso del quale ho sottolineato che l’attività delle forze dell’ordine deve garantire ai cittadini di esercitare tutti i diritti in primis il diritto alla libertà. Manganelli nel sottolineare la gravità degli atti discriminatori ha ricordato come alle “vittime viene impedito di vivere la propria scelta o la propria condizione fisica o di genere”. Il capo della Polizia ha poi ricordato che rispetto ad alcune tematiche la formazione riveste certamente un ruolo fondamentale ma che alcuni percorsi sono anche e soprattutto percorsi culturali. Per avere una sensibilità diffusa “su alcuni argomenti ci vorrà del tempo” ha detto il capo della Polizia. “C’è un colpevole ritardo” nella società nel prendere atto di alcune situazioni ha dichiarato il prefetto Manganelli e l’Oscad è stato un primo passo necessario al quale ora deve seguire un salto di qualità.

PER SAPERNE DI PIU’:

http://www.poliziadistato.it/articolo/view/23641/

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