15 Lug 2009
“La Cgil ha partecipato, insieme a tante associazioni che si occupano di diritti dei minori, al lavoro fatto per contrastare il cosiddetto “Pacchetto Sicurezza” La legge ora è stata però approvata e le preoccupazioni per i pesanti effetti del previsto reato di clandestinità che spingerà, di fatto, la popolazione straniera, oggetto del provvedimento, a non avere alcun contatto con le istituzioni né con alcun tipo di servizio pubblico, sono state rappresentate in un appello al Presidente della Repubblica.
Il previsto reato di clandestinità avrà, infatti, come conseguenza per i bambini, l’esclusione dai servizi scolastici e sociali così come dalle prestazioni sanitarie, per il timore dei genitori di essere segnalati all’autorità. Tutto ciò viola i diritti fondamentali dei bambini e dei ragazzi quali il diritto all’istruzione e alle cure sanitarie. Mentre è obbligo dello Stato -uno Stato responsabile di fronte ai propri doveri- riconoscere a tutti i minorenni pari trattamento senza alcuna discriminazione.
Al Presidente della Repubblica ci si rivolge affinchè siano adeguatamente valutati i profili di legittimità della nuova normativa e di conformità alle norme internazionali nonché i gravi effetti negativi che si produrrebbero sulle famiglie e sui minori di origine straniera presenti in Italia” (Cgil, 14 luglio 2009)
IL TESTO DELL’APPELLO
Torino, 14 luglio 2009
Egregio Signor
Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano
Con la presente lettera desideriamo manifestarLe la nostra profonda preoccupazione rispetto
alle conseguenze che il DDL 733 “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”, approvato al
Senato in via definitiva il 2 luglio u.s., avrà sulla vita delle famiglie e dei bambini e dei ragazzi di
origine straniera che vivono in Italia.
Le nostre associazioni e organizzazioni, impegnate quotidianamente per la tutela dei diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza, non possono che esprimere il loro profondo disaccordo per una
legge che prevede norme che riteniamo non conformi con alcuni fondamentali diritti sanciti dalla
Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che
l’Italia si è impegnata a rispettare.
A nostro avviso, saranno molto gravi gli effetti del previsto reato di clandestinità che spingerà,
di fatto, la popolazione straniera, oggetto del provvedimento, a non avere alcun contatto con le
istituzioni né con alcun tipo di servizio pubblico, relegando alla marginalità non solo gli adulti ma
anche i loro figli, rendendo la loro presenza assolutamente invisibile con conseguenze sociali gravi
e difficilmente prevedibili.
La conseguente esclusione dai servizi scolastici e sociali così come dalle prestazioni sanitarie,
per il timore di un genitore di essere segnalato all’autorità, viola diritti fondamentali dei bambini e
dei ragazzi quali il diritto all’istruzione e alle cure sanitarie. Mentre è obbligo dello Stato – uno
Stato responsabile di fronte ai propri doveri – riconoscere a tutti i minorenni pari trattamento senza
alcuna discriminazione.
Serissime saranno altresì le conseguenze della mancata registrazione alla nascita dei nati da
genitori irregolari, in aperta violazione del diritto fondamentale ad un nome, previsto dalla
Convenzione, nonché notevoli gli ostacoli che i minori stranieri non accompagnati arrivati da
adolescenti in Italia incontreranno al compimento della maggiore età, non potendo di fatto
regolarizzare la loro permanenza nel nostro Paese.
Quanto sopra indicato rappresenta solo alcune delle gravi situazioni che dovranno affrontare,
per il semplice fatto di non essere italiani, i minorenni di origine straniera in conseguenza
dell’attuazione di queste norme previste a tutela della sicurezza pubblica.
Il perseguimento della ‘sicurezza’, motivo e oggetto della legge, è di fondamentale importanza
per la crescita e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti e soprattutto per essi deve essere
strumento di garanzia ai fini dell’esercizio di tutti i diritti che la Convenzione riconosce loro.
Occorre però riflettere sull’accezione del termine: sicurezza, per chi lavora per i diritti, significa
sicurezza sociale, ottenuta attraverso politiche inclusive e la promozione di una cultura dei diritti
umani.
Certi del Suo impegno a favore dei diritti umani, ci appelliamo a Lei affinché siano
adeguatamente valutati i profili di legittimità della nuova normativa e di conformità alle norme
internazionali nonché i gravi effetti negativi che si produrrebbero sulle famiglie e sui minori di
origine straniera presenti in Italia.
Seguono nomi delle Associazioni e Organizzazioni che aderiscono:
Ai.Bi. – Associazione Amici dei Bambini
AIMMF – Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia
Alisei, Società Cooperativa Sociale
ANFAA – Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie
Arciragazzi Nazionale
ASGI – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione
Associazione Antigone onlus
Associazione Culturale Pediatri
Associazione IBFAN Italia Onlus
Associazione Nessun luogo è lontano
Associazione Progetto Diritti
BATYA – Associazione per l’accoglienza, l’affidamento e l’adozione onlus
CGIL
CIAI Centro Italiano Aiuti all’Infanzia
CIDIS Onlus Centro di Informazione, Documentazione ed Iniziativa per lo Sviluppo
CNCA – Coordinamento nazionale comunità di accoglienza
Coordinamento Italiano per il Diritto degli Stranieri a Vivere in Famiglia onlus
Commissione Minori dell’Associazione Nazionale Magistrati
Defence for Children International Italia
Fondazione Terre des hommes Italia onlus
IFS – Istituto Fernando Santi
La Gabbianella Coordinamento per il Sostegno a distanza onlus
Legambiente
M.A.I.S. – Movimento per l’autosviluppo, l’interscambio e la solidarietà
Save the Children Italia
Servizio Legale Immigrati Onlus
SOS Villaggi dei Bambini – onlus
VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo
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