Modena, 7 settembre 2011
All’attenzione del Direttore Il Resto del Carlino Modena
Egregio Direttore,
il Suo giornale di oggi mercoledì 7 settembre riporta in prima pagina l’editoriale dal titolo “Un comizio di troppo” a firma Stefano Marchetti. Si riferisce al fatto che, al concerto in piazza Grande dedicato al Maestro Pavarotti nel quarto anniversario della sua scomparsa, un lavoratore ha letto un comunicato a nome di tanti colleghi che per tutta la giornata di ieri (martedì 6 settembre) hanno deciso di garantire lo svolgimento della serata, pur condividendo le motivazioni alla base dello sciopero generale e della grande manifestazione indetti dalla CGIL.
Si tratta di tanti lavoratori, dipendenti del Comune, del Teatro Comunale, della Fondazione, di Mediagroup e di altre aziende che di motivi per scioperare ne avrebbero avuti a bizzeffe. Per l’intero impianto delle due manovre finanziarie varate nell’ultimo mese; per lo stipendio bloccato per 8 anni (dal 2010 al 2017 compresi!!) ai dipendenti pubblici, senza alcuna possibilità di sviluppo professionale e con il sequestro per due anni della liquidazione; per i tanti precari che stanno perdendo o hanno perso il lavoro e non hanno alcuna possibilità di riaverlo; per i tagli agli enti locali che comporteranno un aumento di tasse e tariffe, ma anche la forte riduzione o la chiusura di molti servizi, con l’ulteriore conseguenza della perdita di tanti posti di lavoro; per tutte le famiglie che avranno ancora meno risorse a causa dell’aumento dell’Iva e dei ticket sanitari; e l’elenco potrebbe continuare…
Tanti lavoratori ieri avrebbero voluto scioperare, era nei propri diritti e nessuno avrebbe potuto biasimarli: ed il “Pavarotti nel Cuore” sarebbe stato annullato.
Invece non è andata così: hanno deciso di lavorare, hanno deciso di garantire un grande evento, hanno deciso di “onorare un grande modenese”, ed hanno chiesto di parlare un minuto (per la precisione 70 secondi, non un mezzo comizio, come il commento del Suo giornale riporta), 70 secondi in cui hanno deciso di non parlare di nessuna delle pur legittime rivendicazioni, ma piuttosto del valore della cultura massacrata dalle scelte del Governo e dell’assoluta mancanza di prospettive per le nuove generazioni (tra l’altro, nel concerto si esibivano proprio giovani artisti).
Ci permettiamo di dissentire dall’affermazione dell’editoriale che parla di “una nota stonata, una stecca”.
Infatti i lavoratori hanno preso la difficile scelta di garantire questo omaggio a Luciano Pavarotti ed alla città intera, rivendicando comunque il diritto di manifestare e comunicare in modo democratico e sobrio le proprie ragioni.
Un gesto che a nostro avviso l’editorialista ed il Suo giornale non hanno saputo apprezzare.
Marzio Govoni, segretario sindacato commercio/servizi Filcams/Cgil Modena
Marco Bonacini, segretario sindacato Funzione Pubblica/Cgil Modena
Rocco Corvaglia, segretario sindacato spettacolo Slc/Cgil Modena

