18 Nov 2009
Anche a Ravenna viene proposto il solito vergognoso dibattito razzista e xenofobo sulle moschee, con annessa richiesta di referendum. Lo denuncia la Camera del Lavoro Cgil, che sull’argomento ha diffuso nei giorni scorsi il comunicato stampa che di seguito pubblichiamo.
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COMUNICATO STAMPA
LA LIBERTA’ DI CULTO E’ UN DIRITTO FONDAMENTALE DELL’UOMO RICONOSCIUTO DALLA COSTITUZIONE
In merito al dibattito sulla realizzazione della moschea, la Camera del lavoro di Ravenna sostiene il diritto riconosciuto dalla nostra Costituzione che ci indica negli articoli 8,19,20 con chiarezza la legittimità del proponimento della comunità islamica ravennate. Le forze politiche e sociali che contrastano, anche strumentalmente, la costruzione della moschea alimentano il pregiudizio e la chiusura nei confronti della comunità islamica e favoriscono l’affermazione di un clima razzista e xenofobo che è del tutto estraneo alla tradizione della nostra città. La libertà di culto va sostenuta senza infingimenti e per tutti. Calcoli elettoralistici o di opportunità, su un tema come questo, non solo sono sbagliati, ma risultano tanto più pericolosi in periodi di crisi e di tensioni sociali, quale è l’attuale.
La costruzione di luoghi di culto per i fedeli è un elemento essenziale per l’integrazione degli stranieri e la coesione sociale in un territorio. Impedire alle persone di pregare nelle proprie “chiese” è un chiaro segno di emarginazione, di intolleranza e di rifiuto. La storia ci insegna che l’emarginazione, l’intolleranza e il rifiuto dell’”altro” sono i semi dell’odio. L’odio, come tutti sappiamo, non ha mai dato buoni frutti.
Imporre un referendum su un tema come quello della moschea, è del tutto strumentale. Il quesito vero, quello che viene sotteso da chi vuole il referendum, non riguarda l’ubicazione dell’edificio, bensì la possibilità che una moschea possa esistere a Ravenna. Per questa ragione riteniamo che il referendum sia del tutto inopportuno.
Ci piacerebbe, invece, che le forze politiche di opposizione, tanto impegnate a ostacolare la realizzazione della moschea, concentrassero le proprie energie per la soluzione dei problemi economici e sociali vissuti in questo momento a Ravenna.
Il senso di responsabilità di ognuno impone la ricerca di tutti i possibili sostegni alle famiglie, ai lavoratori, ai pensionati e alle aziende in difficoltà del nostro territorio.
Ci piacerebbe inoltre che si evitasse di declinare il concetto di sicurezza e di legalità esclusivamente in relazione alla presenza dei cittadini stranieri, ma che si dedicasse maggiore attenzione a temi come la sicurezza nei luoghi di lavoro, il lavoro nero, l’evasione fiscale.
Non vorremmo che il rumore assordante montato riguardo la moschea non fosse che fumo soffiato negli occhi dei cittadini perché non vedano di chi è la responsabilità del loro stato di insicurezza e di difficoltà.
Ravenna, 14 novembre ’09
Marcello Santarelli per la Cgil della provincia di Ravenna