PIANO DEL COMMERCIO MODENESE: UN ATTO INUTILE?

16 Dic 2011

Modena, 16 dicembre 2011

 

Col massimo rispetto per tutti i soggetti che in questi mesi hanno lavorato al Poic della Provincia di Modena, è evidente che si tratta di un atto che rischia di essere del tutto inutile.

La prossima liberalizzazione degli orari e degli insediamenti commerciali, chiesta a gran voce dalla potente lobby della Grande Distribuzione e prontamente concessa dal Governo Monti, azzera difatti il ruolo degli Enti Locali in materia di commercio.

Toglie nei fatti alle Regioni la potestà legislativa, alle Provincie quella programmatoria, ai Comuni quella di decidere, ad esempio, se sia opportuno o meno un ipermercato nel proprio territorio.

Le discussioni pubbliche e spesso aspre di questi mesi rispetto alla grande struttura di via Morandi a Modena piuttosto che sul piccolo iper di Soliera, diventano ridicole a fronte di una furia liberalizzatoria che danneggerà fortemente il tessuto sociale e produttivo della nostra Provincia.

Ridicolo è poi che gli stessi soggetti che hanno contestato l’intervento di Soliera, oggi plaudano alla caduta dei vincoli in materia di insediamenti commerciali. Ma si sa, il mondo è pieno di liberisti a singhiozzo, ed anche la nostra provincia ne è piena.

E così, mentre pare che il destino del Paese sia legato alla vendita o meno di pillole blu negli ipermercati, scivola nel disinteresse generale una modifica legislativa che, ancora una volta, centralizza ciò che era stato decentrato.

Proprio a questo dovrebbero opporsi gli Enti Locali, esautorati dalle competenze loro affidate dalla Costituzione.

Bene, anzi benissimo, hanno fatto le Amministrazioni Comunali di Modena, Carpi e Sassuolo, che assieme alle associazioni del commercio e sindacali hanno scritto alla Regione Emilia-Romagna, segnalando tra l’altro il rischio che nei propri territori sia rotto il delicato equilibrio oggi esistente tra commercio di prossimità e grandi strutture.

Bloccare la liberalizzazione degli orari, quella delle licenze, fermare il caos nel commercio scongiurando la perdita di molti posti di lavoro, va nel senso della difesa dei cittadini, dei consumatori e dei lavoratori.

Il resto è un affare di pochi e per pochi.

Tania Scacchetti, segretaria confederale Cgil Modena

Marzio Govoni, segretario provinciale Filcams/Cgil  Modena

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