PICCOLI SCHIAVI INVISIBILI

24 Ott 2012

 

di Arturo Ghinelli

E’ considerata più remunerativa e meno pericolosa del commercio illegale di droga o armi la tratta di esseri umani, adulti e minori. E il coinvolgimento di minori in quella che si può considerare una vera e propria schiavitù contemporanea non sembra conoscere arretramento nè a livello internazionale né all’interno dei confini italiani.

Un fenomeno che in Italia ha alla radice la povertà delle famiglie e comunità d’origine di questi minori, gravi fenomeni di emarginazione sociale, ma anche conflitti, persecuzioni o condizioni di instabilità politico economica tali da far sì che migliaia di giovanissimi e giovanissime siano condotti nel nostro paese con l’abbaglio di migliori condizioni di vita, ma la convinzione di trovare migliori condizioni di vita o protezione ha attratto anche migliaia di giovani migranti non accompagnati: come i circa 1300 afgani e i circa 900 egiziani giunti in Italia tra il 2011 e il 2012 ed entrati in contatto con Save the Children al momento dello sbarco o successivamente. Proprio Save the Children ha curato sull’argomento un dettagliato dossier, del quale traiamo i dati che seguono. i l i 3

I numeri della tratta e dello sfruttamento sessuale e lavorativo

Nel mondo

2,5 milioni le vittime di tratta nel mondo, di cui 1,2 milioni sono minori.

20,9 milioni nel mondo le vittime di lavoro forzato tra il 2002 e il 2011, ovvero 3 persone su 1.000.

Di queste, 18,7 milioni sono sfruttate da individui o aziende: 14,2 milioni (68%) sono coinvolte nello sfruttamento lavorativo (agricoltura, settore edile, lavori domestici, industria manifatturiera), mentre 4,5 milioni (22%) nello sfruttamento sessuale. Il rimanente 10% riguarda persone coinvolte in sfruttamento lavorativo dallo Stato o da gruppi militari.

5,5 milioni (26%) di vittime hanno meno di 18 anni.

Donne e ragazze sono 11,4 milioni, ovvero il 55%.

In Italia

14.689 le vittime di tratta inserite nei progetti art. 18 fra il 2000 e il 2008.

986 i minori di 18 anni vittime di tratta fra il 2000 e il 20086.

5.666 gli indagati fra il 2004 e il 2010 per art. 600 c.p. (riduzione o mantenimento in schiavitù), art. 601 c.p. (tratta di persone) e art. 602 c.p. (alienazione e acquisto di schiavi), di cui 2.521 nel 2009 e 2.333 nel 2010.

280 i minori vittime di tratta o riduzione in schiavitù identificati attraverso procedimenti penali fra il 2004 e il 20118: provengono per la maggior parte dall’Europa orientale e balcanica; in misura inferiore sono invece i minori nati in Italia ma di origine straniera; per una quota ancora inferiore si tratta di minori provenienti da Africa e Asia.

1.078 permessi di soggiorno sono stati rilasciati a vittime di tratta nel 2011 e 608 sono stati rinnovati nello stesso anno (questo numero include anche vittime di varie forme di sfruttamento).

724 le nuove vittime di tratta identificate e assistite nel 2011, e 836 le vittime assistite nello stesso anno ma entrate nei programmi negli anni precedenti. Il 6,5% sono minori, il 23% sono uomini;O L I S C H I A

 . tra 19.000 e 24.000 il numero di persone in Italia che si stima si prostituiscano in strada;

tra i 1.600 e i 2.000 – pari a circa il 10% degli adulti – è il numero stimato di minori che si prostituiscono in strada. La gran parte di essi si presume siano vittime di tratta e sfruttamento;

La prostituzione indoor si stima sia 3 volte quella su strada. La componente dei minori ne costituisce circa il 10%.

98.400 i lavoratori in nero individuati dagli ispettori del lavoro su 80.000 aziende agricole ispezionate nel 2009.

163 le vittime per sfruttamento lavorativo dal 2007 al 2008.

La tratta a scopo di sfruttamento sessuale: un fenomeno in crescita

Secondo le evidenze e informazioni raccolte dagli operatori che lavorano in tale ambito, lo sfruttamento sessuale di minori su strada è un fenomeno non solo stabile ma addirittura in crescita15, soprattutto per le minori rumene e nigeriane. Di queste ultime si registra un aumento a seguito dei numerosi arrivi via mare nel corso del 2011, pari a quasi duecento minori non accompagnati provenienti dalla Nigeria, giunti in soli 8 mesi da gennaio ad agosto . Per quanto riguarda le minori rumene, sembra confermato che il loro ingresso in Italia sia facilitato dalla cittadinanza comunitaria e dunque dal possesso di documenti di viaggio

Sfruttamento lavorativo: i minori egiziani, un gruppo numeroso a rischio

Arrivano in Italia molto determinati a lavorare per aiutare le proprie famiglie che pagano dai 4.000 ai 10.000 Euro ai trafficanti affinché facciano approdare in Italia i loro figli. Un debito che talvolta non riescono ad estinguere e che grava come un macigno sulle spalle dei giovani migranti che per questo sono disposti a tutto – anche ad essere sfruttati – pur di contribuire a ripagarlo.

Il loro unico obiettivo è il guadagno, ad ogni condizione, per ripagare il debito contratto dalla famiglia e per migliorare la condizione di vita propria e dei loro familiari. Credono che questo sia possibile, come raccontato loro dai “fashkara”, i migranti che tornano in Egitto ostentando un successo economico in realtà mai ottenuto: storie false che nascondono la verità sulle difficoltà invece incontrate una volta giunti in Italia.

I minori afgani: gravi rischi e difficoltà per chi è “in transito”

Continua il rischioso viaggio attraverso diversi paesi europei dei minori afgani che transitano in Italia generalmente diretti verso il Nord Europa.

Sono 948 i minori non accompagnati afgani registrati dagli operatori del centro diurno CivicoZero di Save the Children a Roma nel 2011 e 310 tra il gennaio e il giugno del 2012. Secondo i dati del Ministero dell’Interno 262 minori non accompagnati afgani sono arrivati in Italia via mare tra gennaio ed agosto 2012.

Le attività di accattonaggio

Nella maggior parte sono rom e vengono dalla ex Jugoslavia o dalla Romania i minori coinvolti in accattonaggio. Un fenomeno che può in alcuni casi implicare lo sfruttamento fisico e/o psicologico del minore ma che, nella gran parte dei casi, vede il minore coinvolto per aiutare la propria famiglia generalmente in condizioni di grande difficoltà economica. è quanto emerge da una ricerca realizzata da Save the Children su Roma, Milano, Napoli e Torino e conclusa nel no vembre del 2011.

Le nuove tecnologie: un potenziale canale di adescamento e sfruttamento in crescita che minaccia anche i minori

Fonti come Europol rilevano una crescente connessione tra l’utilizzo delle nuove tecnologie ed il reclutamento delle vittime di sfruttamento sessuale e la pubblicità delle loro prestazioni.

Europa: novità sul contrasto alla tratta e allo sfruttamento

L’Unione Europea

In anni recenti sono stati sviluppati nuovi strumenti per contrastare la tratta di esseri umani. In particolare, di recente, è stata adottata dall’Unione europea la Direttiva 2011/36/EU sulla prevenzione e sul contrasto alla tratta di esseri umani e per proteggere le vittime e il Piano d’azione per i minori non accompagnati (COM (2010) 213). Inoltre, il 19 giugno 2012, è stata adottata dalla Commissione Europea una Comunicazione (COM(2012) 286 final) sulla Strategia dell’UE per la lotta contro la tratta di esseri umani (2012-2016). Una figura importante sarà il tutore, o il rappresentante dei minori vittime di tratta, per il quale si prevede di produrre un modello di buone prassi insieme all’Agenzia europea dei diritti fondamentali (European Fundamental Rights Agency).

L’Italia

In Italia ci sono stati alcuni passi in avanti per l’attuazione di una strategia contro la tratta di esseri umani attraverso lo sviluppo di un piano nazionale anti-tratta. Nel gennaio 2012 è stato annunciato29 dal Governo che entro l’anno varerà il Piano e verrà attivato l’osservatorio nazionale  sulla tratta. Inoltre, il 31 luglio 2012, è stato reso pubblico il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulla prostituzione minorile avviata dalla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza nel 2008.

Due provvedimenti normativi hanno di recente apportato un contributo al contrasto dello sfruttamento lavorativo dei migranti, anche dei minori: nel 2011 è stato introdotto nel codice penale, con l’articolo 603-bis, il nuovo reato di “caporalato”, tecnicamente “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”. La nuova legge, prevede per gli intermediari la reclusione da cinque a otto anni, una multa da 1000 a 2000 euro per ciascun lavoratore reclutato ed aggravanti quando i lavoratori reclutati sono più di tre, quando sono esposti a gravi pericoli e quando hanno meno di 16 anni. La nuova legge identifica degli indici di sfruttamento, quali la sistematica retribuzione dei lavoratori in modo palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali, la violazione della normativa relativa all’orario di lavoro e al riposo settimanale, la violazione delle norme di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, la sottoposizione a metodi di sorveglianza o a situazioni alloggiative particolarmente degradanti. L’ articolo 603-ter ha introdotto pene accessorie, secondo le quali i condannati rischiano di non poter più ricoprire cariche direttive nelle imprese né prendere finanziamenti, agevolazioni o appalti pubblici.

Il secondo strumento che costituisce un passo ulteriore nella lotta contro lo sfruttamento, è il decreto legislativo n.109 del 16 luglio 2012, recante norme di attuazione della direttiva 2009/52/ CE sulle norme minime relative a sanzioni e provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi Terzi il cui soggiorno è irregolare. Tale decreto, entrato in vigore il 9 agosto 2012, prevede per il lavoratore straniero irregolarmente soggiornante e sottoposto a condizioni lavorative di particolare sfruttamento, la possibilità di ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari qualora denunci il datore di lavoro e cooperi nel procedimento.

I minori stranieri non accompagnati in Italia

Sono 5.559 i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia: Egitto, Tunisia, Afghanistan e Bangladesh i principali paesi di provenienza32.

858 sono i minori stranieri non accompagnati sbarcati in Italia nel periodo 1 gennaio-5 agosto 2012, principalmente Egiziani, Afgani e Somali.

Per chi fosse interessato due libri italiani raccontano storie dei minori non accompagnati:

Fabio Geda-Nel mare ci sono i coccodrilli-storia vera di Enaitollah Akbari.B.C.Dalai editore

Carlotta Mismetti Capua-Come due stelle nel mare.-Piemme

image_print

Articoli correlati

06 Ago 2025 cgil modena

MODENA NEL MIRINO DEI DAZI; RISCHIO STANGATA SU CIBO, MOTORI E PIASTRELLE

L’aumento complessivo della cassa integrazione del primo semestre 2025 con un più 45% rispetto al semestre precedente (2024) preoccupa non […]

01 Ago 2025 colpo di calore

COLPO DI CALORE SUL LAVORO: UN INFORTUNIO DA DENUNCIARE

Le alte temperature possono rappresentare un serio pericolo per la salute dei lavoratori, sia all’aperto che in ambienti chiusi. Con […]

01 Ago 2025 accordo stato-regioni

LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I DATORI DI LAVORO DELLE IMPRESE AFFIDATARIE

L’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025 rappresenta una fonte normativa secondaria che trova la propria legittimazione in virtù degli specifici […]