03 Giu 2021 aiuti umanitari, cooperazione internazionale, isis, Nord Iraq, poliambulatorio, sinjar, solidarietà, sottoscrizione,
La delegazione italiana dell’associazione “Verso il Kurdistan” è partita nei giorni scorsi per portare a Sinjar (nell’Iraq nord occidentale) le risorse raccolte anche grazie ai contributi dell’Auser modenese insieme a Cgil Emilia Romagna e Cgil Modena, per ricostruire un edificio che poi ospiterà indispensabili servizi sanitari.
Saranno rimesse in funzione una decina di stanze, si installerà l’impianto elettrico, serbatoi con depuratore per dare l’acqua, frigorifero, lettini, sedie a rotelle, maschere per l’ossigeno, un ecografo.
Modena, 18.5.21 – In FOTO campo profughi kurdo nel Nord Irak (2019)
REPORTAGE DI FRANCO ZAVATTI
- Incontro con la delegazione di HDP il Partito Democratico del popolo kurdo in Turchia il cui segretario Demirtas è da anni in arresto. Il partito è presente in Iraq a sostegno dei profughi kurdi scacciati dalla Turchia e in particolare stanno vicino ai loro compatrioti del campo profughi di Makhmura, tutti kurdi fuggiti dalla Turchia, 2 giugno 2021.
- Meraviglioso centro storico di Erbil, patrimonio mondiale riconosciuto da Unesco, 2 giugno 2021.
- Makhmura (Nord Iraq), 1° giugno 2021, ore 12.50 – La delegazione venuta fuori dal campo profughi kurdo per salutarci piangendo e ritirare le nostre donazioni. L’uomo con camicia blu è il “sindaco” di Makhmura
- Makhmura (Nord Iraq), 1° giugno 2021, ore 12.40 – Al 21esimo blocco per l’ingresso al campo profughi kurdo di Makhmura siamo bloccati e respinti dai militari iraqeni. Dobbiamo tornare indietro e ci restituiranno i passaporti. Non possiamo entrare nel campo.
È uscita una dirigente insieme ad un gruppetto dal campo, sono arrivati qui da noi attraverso altri checkpoint e almeno carichiamo sulla loro auto le 1.000 mascherine , il vestiario e contributo finanziario portato per loro. Ci abbracciano. - 1° giugno 2021 – La delegazione italiana in Iraq è partita alle 5 di stamattina da Sinjar e. ..dopo aver passato ben 21 posti di blocco militari arriva alle porte di Makhmura verso le 11.30, dove viene fermata ad un nuovo posto di blocco.
- Tel Izer (Sinjar), 31 maggio 2021 ore 20.50 – Si è svolto nel pomeriggio di oggi l’incontro per il progetto dell’ospedale di Tel Izer. Sì e’ discusso con i rappresentanti del Comitato promotore della Sanità ‘ del progetto dell’ospedale di Tel Izer. L’ospedale e’ in fase di realizzazione, vista l’emergenza sanitaria in Shengal. Pensano di concludere i lavori entro il prossimo trimestre. Da parte della delegazione italiana è stato ribadito l’impegno e sarà inviata una prima tranche tramite Mezzaluna Rossa, a fronte della consegna dei giustificativi delle spese sostenute. Abbiamo consegnato un migliaio di mascherine forniteci da Staffetta sanitaria. Al termine, siamo andati sul posto per verificare l’avanzamento dei lavori.
- Sinjar, 31 maggio 2021 – Il foglio ufficiale della comunità yazida che certifica la scomparsa per rapimento da Isis di questa coppia di sposi. L’uomo in foto è il fratello di un nostro accompagnatore, disperato perché non sanno niente. Sono morti?
- Sinjar, 31 maggio 2021 – Il simbolo delle due organizzazioni volontarie per l’autodifesa
- Sinjar, 31 maggio 2021, ore 17.30 – Importante incontro con le organizzazioni della Autodifesa del popolo yazida. Sono due organizzazioni : YBS e YJS per autodifesa delle donne. Fondamentale il ruolo di queste forze di volontariato per la autodifesa di uomini e donne in un quadro durissimo in un territorio stretto fra il confine con la Siria e la pressione violenta dello stato iraqeno e gli attentati dei gruppi Isis ancora nascosti ma attivi. Nel silenzio inattivo della comunità internazionale.
- Sinjar, 31 maggio 2021 – Questo è il poliambulatorio di Tel Izer dove finanzieremo la ristrutturazione e strumentazione. Entro un paio di mesi dovrebbe essere agibile. Sono in tutto 12 stanzette per ambulatori e servizi
- Sinjar, 31 maggio 2021 – Uno delle decine di presidi militari e check point lungo le strade. La delegazione italiana sta andando nel paese di Tel Izer dove apriranno il poliambulatorio sostenuto anche con i contributi di Auser Mo, Cgil Mo+Er
- Sinjar, 31 maggio 2021 – Questo è il secondo poliambulatorio finora in funzione in tutta la zona yazida. Purtroppo, con un solo medico e senza camere da ricovero, ci sono solo infermieri
- Sinjar, 31 maggio 2021 – Incontro con direzione sanitaria comunità yazida di Sinjar per fare il punto sul progetto del nuovo Ospedaletto che andrà avviato con urgenza
- Sinjar, 30 maggio 2021 – Villaggio distrutto da Isis e in primo piano una delle 7 fosse comuni, non si può entrare nel villaggio per osservare le distruzioni perchè non è ancora stato bonificato dalle possibili bombe
- Sinjar, 30 maggio 2021 – Scorta militare della delegazione italiana in Iraq
- Sinjar, 30 maggio 2021 – Incontro con associazione Donne Yazide
- Sinjar, 30 maggio 2021 – Incontro con Amministrazione di autogoverno della comunità yazida
- Sinjar, 30 maggio 2021 – Interi paesi yazidi distrutti da Isis
- Sinjar, 30 maggio 2021 -Uno dei tanti campi profughi
- Sinjar, 30 maggio 2021 – Uno dei 120 cimiteri con le vittime dei massacri Isis contro il popolo yazida
- REPORT DELLA DELEGAZIONE ITALIANA IN IRAQ, 29 maggio 2021, ore 20.20 – Oggi, abbiamo riprovato a raggiungere Shengal, percorrendo la strada Erbil – Mosul – Shengal. Ci hanno accompagnato due funzionari del governo iracheno. A questo punto, nessun problema ai ceck point delle varie milizie. Superati tutti i posti di blocco, attraverso una pianura arida e brulla, senza alberi, che non ha visto una goccia d’acqua per un anno, con rari campi di grano, greggi sparse, case distrutte e polvere dappertutto, siamo arrivati al villaggio di Khamsour, dove era prevista l’ospitalita’ della delegazione presso il centro di accoglienza. Lungo la strada, presso il villaggio di Hirdan, ci hanno indicato una delle oltre cento fosse comuni finora scoperte, con piu’ di centoventi resti umani, conseguenza dei crimini dell’Isis. Piu’ avanti, lunghe file d’immagini di martiri:a destra quelli delle donne, a sinistra, quello degli uomini, ultimo regalo delle bande nere jadiste. Al termine del pranzo offerto dalla Diplomazia di Shengal, abbiamo rivisitato il programma d’incontri con la comunita’ yazida. La giornata si e’ conclusa con la visita al nuovo parco civico.
- centro di Sinjar e parco giochi, 29 maggio 2021, ore 17.20
- la delegazione italiana sta entrando a Sinjar, 29 maggio 2021, ore 13.30
- sulla strada per Sinjar, fosse comuni, sono oltre 100 finora scoperte, a seguito dell’eccidio Isis del popolo Yazida, 29 maggio 2021, ore 13.15
- La delegazione italiana passa il posto di blocco di ieri e procede con una scorta militare, 29.maggio 2021, ore 11.38
- Verso Mosul, 29 maggio 2021, ore 9.30 La delegazione italiana è di nuovo in strada verso quel presidio dove ieri è stata bloccata e respinta. La delegazione è accompagnata da una jeep con militari e un funzionario dei servizi segreti militari e sperano di poter passare il blocco
- La camionetta militare che scorta la delegazione italiana costringendola a rientrare ad Erbil, 28 maggio 2021, ore 17.30
- REPORT DELLA DELEGAZIONE ITALIANA IN IRAQ Erbil (Nord Iraq), 28 maggio 2021 – E’ il secondo giorno della nostra missione in Iraq. Ieri abbiamo cercato di raggiungere Sinjar, percorrendo la strada Erbil, Mosul, trecento chilometri in mezzo a pianure e colline aride e senza vegetazione, campi di grano gia’ tagliati, case basse, alcune segnate dai bombardamenti del 2016 contro l’Isis. Percorriamo il ponte che sovrasta il Tigri; da Mosul ci sono ancora 180 chilometri per arrivare a Shengal.
Lungo la strada, numerosi posti di blocco affidati alle varie milizie: peshmerga del PDK, militari iracheni, milizie turkomanne e sciite (hochad shaby).
Siamo stati fermati, per controllo, in quasi tutti i ceck point, mentre quando siamo arrivati al posto di blocco, circa dieci chilometri dopo Mosul, ci hanno fermato per ben quattro ore, sotto il sole cocente di 40 gradi. Dopodiche’, ci hanno chiesto di consegnare i cellulari, siamo risaliti in macchina e ci hanno scortato al Centro Army di Talah Far, passando addirittura attraverso un altro ceck point controllato dalle milizie sciitee, Hoshad Shaby.
E qui, in caserma, comincia la conferenza del comandante turcomanno: innanzitutto, ci ha detto che era impossibile proseguire, nonostante avessimo tutti i documenti in regola, con tanto di visto dell’Ambasciata dell’Iraq a Roma ( costo del visto cadauno ben 100 euro!); in secondo luogo, ha preteso che firmassimo, senza consegnarci copia, una lettera in arabo, dunque per noi incomprensibile, in cui ci impegnavamo a rispettare ulteriori normative non ben precisate, pena la non consegna dei telefonini, ne’ del passaporto con il fermo di tutti quanti i diciotto all’interno della caserma militare. La firma dovevano opporla tutti i partecipanti; in caso contrario, anche per la mancata firma di uno solo, nessuno sarebbe stato rilasciato.
Sotto questo pesante ricatto, la delegazione ha deciso di accettare firmando il documento, impegnandosi a rivolgersi all’Ambasciata e agli avvocati per la nostra tutela.
Rientrati nel territorio del governo regionale, abbiamo iniziato una serie di telefonate per trovare una soluzione per poter andare a Senjar. Da parte delle istituzioni italiane ed irachene nessuna risposta concreta, mentre siamo impegnati a trovare una soluzione alternativa, in quanto alla nostra missione umanitaria a Shengal non vogliamo rinunciare. - Periferia di Mosul, da due ore la delegazione è stata fatta sedere a terra e in attesa che della restituzione dei passaporti. Un blocco pesante e sotto controllo armato, 28 maggio 2021, ore 13.20
- Da Mosul verso Sinjar, 28 maggio 2021 – Il paesaggio è denso di presidi militari e. ..tante pecore. È una parte del post Isis, ore 11.25
- Verso Mosul, 28 maggio 2021 – Di nuovo bloccati in chekpoint militare, ore 9
- Verso Mosul, 28 maggio 2021 -Un vasto campo profughi di fuoriusciti dalla Siria, ore 8.45
- Erbil (Kurdistan iracheno), 28 maggio 2021 – La mattina ripartenza per SinJar
- Nord Iraq, 27 maggio 2021 – La delegazione italiana è bloccata nel tardo pomeriggio da militari iracheni in un posto di blocco fra Suleymania e Erbil per controllo documenti e autorizzazioni rilasciati dall’ambasciata iraqena di Roma.
- Istanbul, 26 maggio 2021 – La delegazione italiana dell’associazione Verso Il Kurdistan arriva a Istanbul e riparte in serata per Erbil. Il giorno dopo, giovedì 27 maggio, ripartenza per Suleymania/confine Iran , e poi da lì verso Sinjar/confine Siria.
PORTIAMO AI CITTADINI E PROFUGHI DI SINJAR-NORD IRAQ LE RISORSE PER UNA INDISPENSABILE STRUTTURA SANITARIA
L’Associazione umanitaria “Verso il Kurdistan”, sostenuta anche dalla Cgil, ha promosso nelle scorse settimane una campagna di solidarietà e di sottoscrizione economica per sostenere un progetto di apertura di una struttura sanitaria-poliambulatorio, urgente e necessaria per la popolazione del distretto di Sinjar.
E’ un territorio che si trova nell’Iraq Nord occidentale, proprio al confine con la Siria, in un territorio arido, poco coltivabile ed ancora al centro di aggressioni militari.
Una provincia dove fino a pochi anni fa vi abitavano circa 420 mila persone, di diverse etnie ma a maggioranza kurde. Dopo la disastrosa occupazione dell’Isis di una decina di anni fa, ci fu una disperata fuga di massa e con un successivo ritorno, dopo la sconfitta del terrorismo islamico, solo di un terzo degli sfollati.
Oggi sono pure tanti i profughi kurdi fuggiti dalla guerra in Siria che hanno passato il confine rifugiandosi lì.
Sinjar fu teatro di scontri e massacri tra Daesh e le minoranze etniche che vivevano nel territorio, in particolare quella dei kurdi yazidi.
L’ONU e la UE hanno ufficialmente riconosciuto che in quelle aree “Isis ha commesso un genocidio contro la popolazione yazida e crimini di guerra contro l’umanità“, riconoscendo che con quella dura occupazione “furono distrutte l’80% delle già scarse strutture pubbliche e il 70% delle case civili a Sinjar…”.
Però, dopo questi pesanti riconoscimenti “ufficiali”, l’intero mondo occidentale e democratico si è scordato di quelle sofferenze e distruzioni e nessun sostegno è stato portato alla ricostruzione.
Oggi, nel silenzio del nostro mondo, quei territori sono vittime di nuove violenze belliche, ad opera dell’esercito ed aviazione della Turchia di Erdogan, in un violento attacco repressivo contro il popolo kurdo, in Siria e qui in Irak.
Sono ricorrenti, anche in queste ultime settimane, pesanti bombardamenti a Sinjar, come nel vicino campo profughi di Makhmura.
Già a Makhmura come Associazione Ong, e col sostegno della nostra Camera del Lavoro, abbiamo fornito strutture sanitarie (in foto) e scolastiche per aiutare quei 14.000 che “vivono” in quel Campo profughi.
Anche a Sinjar porteremo, partendo nei prossimi giorni, le risorse raccolte anche qui da noi, grazie ai contributi dell’Auser modenese insieme a Cgil Emilia Romagna e Cgil Modena, per ricostruire un edificio che poi ospiterà indispensabili servizi sanitari.
Rimetteremo in funzione una decina di stanze, si installerà l’impianto elettrico, serbatoi con depuratore per dare l’acqua, frigorifero, lettini, sedie a rotelle, maschere per l’ossigeno, un ecografo.
Una struttura che così fra pochi mesi sarà in funzione e potrà contare sulla preziosa disponibilità professionale di…due medici generici, un chirurgo e cinque infermieri: questo sarà il prezioso staff medico del loro ospedaletto !
Nei prossimi giorni e grazie ai permessi di viaggio finalmente definiti, porteremo il nostro concreto aiuto a Sinjar.
Franco Zavatti
Cgil Modena/Associazione “Verso il Kurdistan”
Modena, 18/5/2021
In FOTO campo profughi kurdo nel Nord Irak e l’ambulatorio del campo di Makhmura a cui ha contributo anche la Cgil (2019)