21 Gen 2016 voucher,
Modena, 21 gennaio 2016
Sono giornate e settimane intense che vedono manifestazioni tuonanti e presidi durissimi, in qualche caso sconfinati nelle violenze, che sono passate nelle piazze emiliano romagnole, a partire dal sabato scorso di Modena.
Sciarpe nere e cravatte verde-padano insieme nel gridare l’insostenibile scandalo dell’immigrazione dei profughi che fuggono da guerre, assedi e fame atroci.
Basterebbe passare solamente pochi giorni – notte compresa – in un campo profughi fra i tanti disseminati intorno a quel mezzo continente in fiamme, per vedere un po’ meglio la realtà di questo mondo di oggi.
Realtà che la vedono strabica – le sciarpe nere e cravatte verdi anche modenesi – allorquando grazie a quel dramma dei profughi ed immigrati, ci sono in parecchi che parlano anche i nostri dialetti e che si “organizzano” per truffarli, sfruttarli, succhiare loro quello che hanno, in cambio di un pezzo di lavoro che possa regolarizzarli.
Lavoro che poi spesso risulta fasullo, come nell’ultimo dei tanti casi segnalati in questi giorni alle Autorità, dalla Cgil.
Un malaffare ben organizzato che prosegue e si estende anche in questi nostri territori.
Come se queste truffe organizzate sul traffico truccato dei posti di lavoro, in cambio di un possibile “nulla osta al lavoro stagionale” che porti poi al regolare permesso di soggiorno, fossero truffe in sostanza “veniali” perché, insomma, “…sono negri e che cosa vogliono”.
Pare che lo disse, una sera al bar e con sussiego, anche uno di quei piccoli imprenditori agricoli, carpigiano, coinvolto nella grande “operazione lambrusco 2014” avviata dalla Guardia di Finanza e poi dal Commissariato PS di Carpi, con un giro d’affari di oltre 10 milioni, 20 rinviati a giudizio – coltivatori, piccoli imprenditori, consulenti professionisti – e centinaia di stranieri derubati.
La nostra segnalazione documentata di questi giorni, ripropone il più classico e sperimentato “triangolo” truffaldino.
Al vertice più basso, un gruppetto di stranieri arrivati dal Medio Oriente, bisognosi di lavoro, qualsiasi purché regolare.
C’è poi un vertice, in terra modenese come in ogni altra nostra provincia emiliana, che “capta e promette” risultati, ben conoscendo meccanismi e contatti necessari.
C’è infine chi raccoglie “l’ordinativo” ed organizza il “contratto per assunzione stagionale ed a tempo determinato” in azienda – in questo ultimo caso, pare nelle campagne di Verona – che però non esiste all’indirizzo indicato.
Per i tre stranieri, che alla fine hanno deciso il non scontato e difficile passo di rivolgersi al sindacato, quella triangolazione è costata 14.000 euro.
Qattordicimila euro versati, ma non esiste il lavoro e l’impresa non si trova. Unica traccia, un foglio di “nulla osta al lavoro” con timbri e firme che adesso si verificherà se veri o falsi.
Ciò che sorprende è il silenzio e la carenza di “appelli alla denuncia” da parte dei legalisti in piazza, e sopratutto del mondo economico, imprenditoriale e professionale.
Le conoscenze dei misfatti sono diffuse fra tutte le locali rappresentanze economiche e sociali, ma le segnalazioni/denunce – a parte quelle sindacali – sono rare o non si vedono.
Si leggono, magari con sdegno, i titoli delle cronache attente sulla nostra stampa locale, e poi si gira pagina.
Solo in questo ultimo paio di mesi, casi simili si sono susseguiti a ritmi quasi quotidiani, con ispezioni mirate e colpi ben assestati. Con decreti di sospensione delle attività di imprese, cantieri e laboratori a Bastiglia, Castelvetro, Soliera, ecc. Con 6 rinvii a giudizio, ancora un paio di mesi fa, di artigiani, consulenti e fiscalisti per la contraffazione di permessi di lavoro ad una cinquantina di stranieri, grazie al lavoro di una Procura ben attenta.
Il perimetro dei reati contestati è lo stesso: lavoro nero, sfruttamento dei clandestini,truffe organizzate con lavoro fasullo.
Quasi da far rimpiangere il mercatone in grigionero dei voucher-act, al top anche a Modena e in regione, con una esplosione incontrollata del 4.730% (quattromilasettecentotrenta) dalla loro introduzione nel 2008 !
Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore sicurezza e legalità Cgil Emilia-Romagna