PRESIDIO LAVORATORI “GRUPPO MERCATONE UNO”. CONTINUA LA MOBILITAZIONE DELLA FILCAMS/CGIL DI BOLOGNA A SOSTEGNO DELLA VERTENZA DEI LAVORATORI DEL GRUPPO MERCATONE UNO

04 Feb 2015 filcams, mobilitazione, presidio,

Bologna, 4 febbraio 2015

La richiesta di concordato preventivo presentata al Tribunale di Bologna rappresenta un fatto molto grave, sia per ciò che rappresenta, ma sopratutto per le dinamiche con cui è maturata.
Le OO.SS., sia a livello nazionale che territoriale, sono da circa tre anni impegnate in un difficile confronto con l’Azienda al fine di affrontarne la grave crisi e salvaguardare i livelli occupazionali. In questo periodo ci sono stati decine di incontri e si è fatto ricorso a tutte le forme di ammortizzatori sociali forniti dall’ordinamento: Cassa integrazione, in deroga e straordinaria; contratti di solidarietà; mobilità volontaria.
La richiesta di concordato preventivo costituisce una rottura delle relazioni sindacali In quanto le OO.SS. e i lavoratori ne hanno avuto informazione solo dalla stampa.
Il 5 febbraio alle ore 13,30 si terrà il primo incontro ufficiale fra Azienda e OO.SS., presso l’Hotel Europa, via Boldrini 11, Bologna. In concomitanza la Filcams CGIL, la Fisascat Cisl e la Uiltucs dell’Emilia Romagna, hanno deciso di promuovere un presidio aperto a tutti i lavoratori del Gruppo.
“Esiste un piano di rilancio?” – si domanda Stefano Biosa della Filcams CGIL di Bologna – “E se si, quali sono i contenuti? Quali società sono coinvolte? Esistono dei soggetti interessati a rilevare il gruppo? A quali costi? Chiediamo, inoltre da subito, il rispetto degli accordi che prevedevano l’anticipo degli ammortizzatori da parte dell’azienda, impegno già disatteso dal mancato pagamento degli stipendi di dicembre dei lavoratori del Tre stelle. “
“Ci chiediamo anche cosa accadrà il 9 febbraio” – prosegue Biosa – “data in cui dovrebbero esser pagati gli stipendi di gennaio ai lavoratori di tutto il gruppo. Pretendiamo che la direzione di Mercatone Uno si attivi per risolvere la situazione e, se insolvente, richieda immediatamente il pagamento diretto dall’Inps delle spettanze.”
Le scelte passate dell’Azienda hanno già fortemente penalizzato i lavoratori che per la divisione del gruppo in una miriade di società di varie dimensioni si vedono, per la gran parte, esclusi dagli ammortizzatori sociali ordinari, con la possibilità di utilizzare solo la Cassa in Deroga che, qualora autorizzata dalla Regione, durerebbe al massimo 5 mesi.

La crisi del gruppo interessa anche le aziende dell’indotto. Per la sola logistica sono a rischio circa 150 posti di lavoro delle coop in appalto nel solo sito di San Giorgio di Piano.
Chiediamo di affrontare in maniera congiunta i problemi per i lavoratori di tutta la filiera! La Filcams, insieme alle altre sigle sindacali ha proclamato lo stato di agitazione. A livello territoriale ci sono già delle iniziative di mobilitazione. Oltre al presidio del 5, per il 9 e il 10 febbraio sono state indette assemblee nei Punti vendita di Bologna e San Giorgio di Piano e nel Magazzino della Logistica, per informare i lavoratori e decidere come portare avanti una mobilitazione che si preannuncia lunga e complessa.
“Abbiamo già formalizzato all’Azienda la richiesta di incontro urgente per verificare il rispetto degli accordi a livello locale” – conclude Biosa – “Ci risultano infatti casi di mancato rispetto degli accordi in essere, con la violazione dei criteri di rotazione e selezione dei lavoratori da collocare in cassa integrazione e in Contratto di Solidarietà, con episodi di discriminazione che sfiorano la condotta antisindacale.”


Stefano Biosa Filcams/Cgil Bologna

Stato di agitazione lavoratori Mercatone Business, comunicato stampa 21.1.2015

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