30 Set 2013
Su due milioni che sono fuggiti dal paese, sono circa 30 000 i rifugiati siriani accolti dall’Europa. Nel 2012 18700 hanno ottenuto lo status di rifugiato. Occorrerebbe che l’Unione Europea aprisse una clausola di protezione temporanea, ma non lo ha ancora fatto. Ogni paese, dunque, decide per proprio conto.
In Italia diverse associazioni hanno chiesto al Governo di decretare la protezione temporanea a favore dei profughi siriani già sbarcati sulle nostre coste e di quelli che arriveranno nel prossimo futuro, in attuazione dell’Articolo 20 del Testo Unico Immigrazione. Lo h chiesto anche il Centro Italiano Rifugiati (CIR).
“La richiesta del CIR è motivata da diverse considerazioni. Nel corso degli ultimi mesi più di 5.000 cittadini siriani sono arrivati via mare sulle coste meridionali italiane, con un costante e forte aumento durante il mese di agosto e le prime due settimane di settembre. E questo numero aumenterà ancora. Far fare loro una normale procedura d’asilo, con una valutazione individuale delle richieste di protezione, è un inutile appesantimento del lavoro delle Commissioni Territoriali per il riconoscimento dello status, allunga i tempi di accoglienza e aumenta i costi. E’ ovvio che tutti i siriani necessitano protezione e non possono essere rimpatriati e la misura della protezione temporanea, a livello nazionale, permetterebbe il rilascio immediato di un permesso di soggiorno valido anche per il lavoro. In questo modo i tempi dell’accoglienza potrebbero essere contratti con un’economia che potrebbe essere utilizzata per attuare un programma di inserimento socio-lavorativo in favore dei profughi” dichiara Savino Pezzotta, Presidente del CIR.
Il CIR chiede anche che il Governo italiano si faccia promotore dell’applicazione della protezione temporanea anche a livello comunitario. E’ uno strumento che fino ad ora non è mai stato utilizzato benché sia stato creato proprio per fronteggiare emergenze come quella siriana.