28 Ott 2014
E’ stata pubblicata la legge di conversione del decreto-legge 22 agosto 2014, n. 119, che reca, tra l’altro, disposizioni in materia di protezione internazionale.
Prevede l’aumento del numero delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale che vengono raddoppiate passando da 10 a 20 e che saranno insediate presso le prefetture con una funzione di coordinamento in capo al Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno. Vengono aumentate anche le sezioni composte da membri supplenti delle commissioni territoriali (da 10 a 30), riguardo alle quali il testo, anche alla luce delle modifiche approvate in sede referente, detta disposizioni riguardanti il relativo funzionamento.
Viene resa meno rigida la competenza territoriale delle commissioni prevedendo ad esempio che nel caso in cui, nel corso della procedura, si renda necessario il trasferimento del richiedente ad un centro diverso da quello in cui è accolto o trattenuto, la competenza all’esame della domanda è assunta dalla commissione nella cui circoscrizione territoriale è collocato il centro di nuova destinazione.
Riguardo all’esame delle domande, viene previsto il ricorso anche alla collaborazione di soggetti operanti a livello internazionale nel campo della tutela dei diritti umani per acquisire i dati necessari alla Commissione.
Inoltre, viene previsto che la commissione territoriale acquisisce, anche d’ufficio, le informazioni relative alla situazione del Paese di origine e alla specifica condizione del richiedente che ritengono necessarie ad integrazione del quadro probatorio prospettato dal richiedente.
Per quanto riguarda il colloquio con il richiedente asilo si prevede che questo si svolga, di norma, alla presenza di uno solo dei componenti della commissione, con specifica formazione e, ove possibile, dello stesso sesso del richiedente.
Ulteriori disposizioni approvate nel corso dell’esame in sede referente, prevedono che i componenti delle commissioni territoriali partecipino ad un corso di formazione iniziale e a periodici corsi di aggiornamento.
Il provvedimento individua ulteriori risorse per far fronte all’accoglienza dei richiedenti asilo e all’eccezionale afflusso di immigrati sul territorio nazionale: viene rifinanziato il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo per ampliare le strutture del SPRAR, Sistema di protezione finalizzato all’accoglienza dei richiedenti asilo, e viene istituito un nuovo fondo nello stato di previsione del Ministero dell’interno per fronteggiare l’emergenza immigrazione.