28 Feb 2011
PUBBLICI ESERCIZI. 54 MILA GLI IMPRENDITORI IMMIGRATI E UNO SU DIECI I LAVORATORI STRANIERI
Secondo una indagine su dati Eurisko 2007 del Centro Studi della Fipe (Federazione italiana dei pubblici esercizi), illustrata il 20 febbraio in occasione della prima assemblea internazionale dell’ imprenditoria straniera (Aiis) alla Fiera di Rimini, durante lo svogimento svolgimento dela rassegna internazionale sull’alimentazione “Sapore 2011”, nei pubblici esercizi è impiegato un lavoratore straniero su dieci e 54 mila sono gli imprenditori immigrati.
In particolare, l’indagine consensa così la situazione imprenditoriale del settore: ” L’imprenditoria italiana lascia sempre più il passo a quella straniera. L’abbandono delle aziende dello 0,3% dei connazionali registrato nel 2010 sul 2009 in tutti i settori è ampiamente compensato dall’ingresso del 4,5% di imprenditori stranieri. Un ricambio che conferma un andamento ancora più rimarcato nel periodo che va dal 2005 al 2009, durante il quale il 2,1% di sedie lasciate libere dagli italiani sono state occupate dal 28,5% di coloro che sono entrati nei nostri confini”.
Per quanto riguarda invece la presenza di lavoratori stranieri, la ricerca afferma che “almeno il 10% di tutti i lavoratori stranieri presenti in Italia (1,6 milioni) è impiegato nel settore dei pubblici esercizi soprattutto come dipendenti, anche se una buona parte ha occupato anche qui l’area manageriale. In quest’ultimo caso, fra alberghi e pubblici esercizi si registra una presenza di stranieri dell’8,6% per un totale di 54.437 imprenditori di cui 24.987 donne.
Quello del ricettivo è il settore più basso verso il quale guardano gli stranieri ‘ai vertici del comando’ che risultano attratti molto di più dal commercio (29,5%), dalle costruzioni (22,2%) e dall’industria manifatturiera (10,1%). Ma se si analizza il settore dei servizi nel suo complesso, dove rientrano anche i pubblici esercizi, non può sfuggire che è proprio qui che si registra la percentuale più alta (35,2%) di imprenditori stranieri.
Le nuove etnie dell’imprenditoria in Italia sono concentrate nella fascia di età fra i 30 e 49 anni (64,7%) e fra i 50 e 69 anni (22,2%) e provengono dal Marocco, Romania e Cina”.